Editoria e truffe, nuova bufera su Ciarrapico

19/07/2011 di
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Ha creato due cooperative editoriali per ricevere indebitamente contributi della presidenza del Consiglio dei ministri, realizzando una truffa da oltre 45 milioni di euro ai danni dell’erario. È l’accusa della Guardia di Finanza di Frosinone a carico di Giuseppe Ciarrapico, editore di diversi quotidiani locali (Ciociaria Oggi e Latina Oggi) e senatore del Pdl.

Il Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle ha scoperto il presunto mega raggiro nei confronti del Dipartimento per l’informazione e l’editoria, autorità deputata al rilascio delle provvidenze per il settore. I responsabili del danno erariale sono stati deferiti alla Corte dei Conti del Lazio. Dopo un’accurata indagine di natura contabile, secondo quanto si è appreso, la Finanza ha ricostruito la truffa ascoltando persone informate sui fatti. Tra queste tutti i capi pro tempore del Dipartimento per l’Editoria di Palazzo Chigi.

Secondo l’indagine, Ciarrapico avrebbe costituito due cooperative editoriali, di cui erano amministratori due ultra ottantenni, semplici prestanome, anche loro segnalati alla Corte dei Conti. Il soggetto a cui erano di fatto riconducibili le due società, lo stesso Ciarrapico, «attraverso artifizi e raggiri – si apprende dalla guardia di finanza – che si sono sostanziati nel presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri delle attestazioni palesemente false, ha chiesto l’accesso ai contributi per l’editoria». In sostanza l’editore e senatore del Pdl avrebbe fatto ricorso ai benefici della legge 250/90 con due società diverse mentre in realtà esse sarebbero, di fatto, un’unica impresa. Tutto ciò ha consentito, eludendo le norme, «di incassare il doppio di quanto spettasse».

Ciarrapico avrebbe anche operato assieme a propri congiunti sui conti correnti nei quali erano stati versati i contributi per l’editoria. I finanzieri hanno documentato come l’editore, in qualità di ‘dominus’ delle due cooperative e unico referente di tutti i soggetti investiti di cariche sociali, abbia gestito concretamente l’operato delle società editrici. Secondo quanto accertato dalle indagini, l’editore ha scelto gli amministratori, teste di legno svuotate di qualsiasi potere decisionale, ha stabilito le modalità d’impiego delle risorse finanziarie e in un’occasione «è addirittura intervenuto personalmente presso alti livelli istituzionali per difendere i propri interessi economici connessi all’attività editoriale delle due società sopra citate».

  1. Ciarrapico ? Ciarrapico? non mi sembra nuovo a queste performances, l’e’ semper Lu’, e guarda caso del PDL. OH!!! Ma di quel partito sono proprio tutti dei LADRI non se ne salvano che pochissimi, si possono contare sulle dita delle mani di un monco, quelli ancora buoni, ovviamente si fa per dire buoni, perche’ finora lhanno fatta franca, Visto che il motto Fondativo del Partito dei L….i e’ ognuno faccia come caxxo gli pare.

  2. Il plurindagato Berlusca ha promosso il fascistissimo Charra a senatore della repubblica (con la legge elettorale denominata porcelum i membri del parlamento non sono decisi dal popolo ma dai partit). In cambio ha richiesto un pò di pubblicità elettorale sui vari giornali di proprietà del Charra (il pessimo quotidiano Latina Oggi compreso, nel quale interveniva sovente con degli strampalati editoriali). Poi come senatore non si è dato per vinto e ha pensato bene d intervenire anche agli … alti livelli. E questo è quanto

  3. Sarà per questo perchè il giornale latina oggi sta scadendo sempre più. non li paganoooooooo!!!

  4. Ma quale bufera si scatena, questi hanno la faccia come il cu…o, e’ un mucchio di volte che sto fenomeno e’ indagato per qualcosa di illecito (furto in questo caso perche cari signori il danno erariale e’ un furto, falso ,appropriazione indebita ecc. ecc.) eppure e’ sempre li, come lo Scandaloso Scaiola, anch’egli da moltissimi anni al centro di bufere di questo tipo e se non bastasse anche il di lui padre lo era stato a sua volta! eppure sono sempre li, ecc.ecc.ecc. Di che ci meravigliamo? E’ piu ipocrita meravigliarsi che avere il coraggio civile di voler veramente cambiare le cose.