Omicidio Buonamano, parla “Patatone” Di Silvio: “E’ stata una disgrazia”

01/06/2011 di
fabio-buonamano

Nuova udienza del processo in Corte d’Assise per l’omicidio di Fabio Buonamano. E’ stato il giorno di Costantino Di Silvio, già condannato all’ergastolo per il delitto. «E’ stata una disgrazia, non volevo ucciderlo. Io e Fabio eravamo amici d’infanzia, siamo cresciuti insieme». Così Costantino Di Silvio, detto “Patatone”, ha parlato in aula durante l’udienza del processo a carico dello zio Romolo.

«Io e Fabio abitavamo vicini, ai palazzi grigi e arancioni in viale Kennedy. Siamo cresciuti insieme, giocavamo a pallone e io stesso mandavo mio figlio a giocare nel campetto di Fabio in via Helsinki. Ogni giorno andavo al cimitero a trovare mio padre e poi passavo da lui al campetto». Poi il litigio per un debito di 5.000 euro. «Io ero uscito di carcere e avevo bisogno di quei soldi che avevo prestato a Fabio per fare alcuni lavori al campetto, doveva ridarmeli perché io non avevo un lavoro. A Latina se ti chiami Di Silvio non puoi lavorare, nessuno ti assume, appena sentono il tuo nome chiudono ogni porta».

“Patatone” ha raccontato la sua versione sulla dinamica del delitto. Ha detto di aver incontrato Buonamano la mattina davanti al bar del centro commerciale in viale Kennedy e di avergli chiesto quei 5.000 euro. Poi, nel pomeriggio, l’incontro in ospedale dove i due erano andati in visita a un amico che era diventato papà.

«Io e Fabio ii siamo diretti in via Monte Lupone – racconta – e abbiamo discusso nuovamente per il debito. Poi abbiamo litigato, lui mi ha dato un pugno e abbiamo iniziato a picchiarci. Lui ha tirato fuori una pistola e ha sparato ferendomi, io sono riuscito a strappargliela e ho sparato all’impazzata colpendolo. Pensavo fosse ferito e ho tentato di caricarlo in auto, ma il giubbotto si è sfilato e l’ho gettato via. Poi sono fuggito prima da mia moglie, poi da mia mamma. Dopo ancora sono andato via verso Frosinone, gettando la pistola in un canale lungo l’Appia».

Nell’udienza di oggi è stato ascoltato anche il capo della Squadra Mobile di Latina, Cristiano Tatarelli, il quale ha condotto le indagini sul delitto arrivando all’arrestobdi Costantino e Romolo Di Silvio, rispetivamente nipote e zio.  Tatarelli ha illustrato il lavoro di indagine, in particolare con l’uso delle intercettazioni che permisero di arrivare al nascondiglio di Romolo a Cassino.

Oggi è stato conferito anche l’incarico per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche, se ne occuperà un interprete che conosce la lingua dei “rom”. Per sicurezza il lavoro si svolgerà in Questura.

  1. se ti chiami di silvio a latina non puoi lavorare????? MA DAVVERO??? MA CHOSSà PERCHè?….MA PERCHè MAI UNA DISCRIMINAZIONE DI QUESTO TIPO….LATINENSI INSENSIBILI…CHE GENTE A LATINA….
    …….. DISILVIOOOOOOO… MA VAFF…. CO TUTTO IL CUORE

  2. che tocca leggere, speriamo chela città torni un posto sicuro dove i banditi non siano piu i re ma dove si possa vivere in pace senza temere questa gente. non siamo nella giungla e non possiamo avere paura ad uscire di casa

  3. il problema secondo voi è solo latina?no il problema si chiama stato italiano gli danno anche modo di poter dire queste stro……te per la rabbia spaccherei il computer domanda:qualcuno di voi conosce qualche rom che cerca lavoro?oppure gli sia stato negato?oppure lavora?poveri noi sarei disposto a morire per dare futuro ai miei figli senza la presenza di questi rifiuti umani………..

  4. indovina indovinello chi era l’assessore allo sport che ha ceduto a bistecca il terreno del comune per costruire il campo???

  5. verità scomoda …….. quanto ti rode il cu……. da 1 a 10 …… cento hahahahaha

  6. ci sono documenti in comune che se i latinensi leggessero succederebbero rivoluzioni, o forse no…visto il dormiveglia di questa città……

    Parlo di documenti nei quali … si trovano fior di finanziamenti indirizzati alle famiglie Rom sopra citate, metteteci le pensioni false che gli ha firmato “il dottore” dell’UDC……metteteci che in questa campagna elettorale erano arruolati ad attaccare molti dei manifesti in casa PDL…….

    Se non ci credete richiedete copia degli atti comunali, assessorati alle politiche sociali, anni 2007/ 2008/2009 e vedetelo con i vostri occhi……buone cose.

  7. è stata una disgrazia, .. è tè credo ciai un bel pò de anni da fà de galera e sì na disgrazia, mai successo nella storia al massimo hitler ai rom l’infornava

  8. e forza ….. di silvio ….. e tutti i delinquenti ingenerali che vanno sempre avanti e la gente onesta non ne pò piùùùùùùùù.

  9. povera bestia….ce l’hanno tutti con lui..e non si fa così! ma vaffanxx va…. Che mi

    tocca pure mantererlo in galera!

  10. tanto fori li dovemo mantenè sempre noi compreso moglie e figli che nè fanno 10 15 a botta….

  11. ma i giudici perchè non gli chiedono dove a preso i 5.000 mila euro, che avrebbe prestato a bistecca, ….. visto che come dice lui non lavora……..

  12. ma io sono siccurisssssimo che biste non aveva nessun tipo di l’arma e meglio che lui smete di dire tutte queste c….te. e meglio che dice come era …….hai fatto fare una brutta fine a Fabio manca ai cani non si passa con la macchina.

  13. ma a lui la brutta fine gliela fa fare…. Dio… e tutti i suoi parenti compresi, quanto le dice le cose come stanno cianno la falsità nel… DNA …. poi dice che era amico d’infanzia di fabio a patatone l’amico tuo e il diavolo che voi tutti c’è l’avete in corpo avete na cultura di cattiveria

  14. signor fabrizio agostini puoi togliere quella foto di monte lupone ma vi siete fatto la cornice per non perderla boooo…….