LADRO UCCISO, LA SORELLA DELLA VITTIMA: “DEVE ANDARE IN CARCERE”

20/08/2008 di

«Deve pagare». Lo dice in lacrime Mioara, sorella di Daniel, il ragazzo di 21 anni ucciso ieri notte ad Aprilia, dopo aver compiuto un furto in una tabaccheria.

«Anche se uno sbaglia non deve finire così – aggiunge – è morto un ragazzo di 20 anni, stava fuggendo, non era armato. È inammissibile quello che è successo». Con la ragazza c’è il marito, muratore in Italia: «Non sono solo gli stranieri che rubano – dice l’uomo – tutto il mondo è così, a parti invertite ora uno straniero sarebbe in carcere». Con la sorella e il cognato della vittima c’è l’avvocato Palma Seminara, del Foro di Roma: «Aspettiamo gli esiti degli esami, abbiamo nominato anche dei periti, in tutta questa storia non va dimenticato che è morto un ragazzo di 20 anni». L’avvocato non ha dubbio sull’ipotesi di omicidio volontario: «Il ragazzo stava fuggendo e l’uomo ha sparato dal balcone, aspetto di vedere le carte per valutare meglio, ma comunque mi sembra sufficiente questo, anche perchè ho letto che l’uomo era esasperato e forse preparato ad un epilogo del genere». I familiari della vittima si trovano all’obitorio di Latina per effettuare il riconoscimento formale della salma. È in corso l’autopsia da parte del medico legale Gianluca Marella.

LA SUOCERA DEL TABACCAIO. “In questi ultimi anni qui non si vive più, solo quindici giorni fa hanno tentato un altro furto. Avevano già aperto la serranda, ma dalle telecamere abbiamo visto tutto e ci siamo messi a urlare, così sono scappati. Un’altra volta è successo a maggio ed è scattato l’allarme. Questa volta invece non li fermava proprio nessuno”. Lo ha raccontato a ‘Il Giornalè Angela Priori, la suocera del tabaccaio di Aprilia, in provincia di Latina, che ha sparato a un rumeno che stava tentando di rapinare il suo esercizio, uccidendolo. »Questi erano informati su tutto – ha continuato Priori – avevano chiuso il mio portone e quello dove abita mia figlia, uno con lo spago, l’altro con il fil di ferro. Sono scesa perchè ho visto mio marito scendere, avevo paura per lui. Poi ci siamo resi conto che ci avevano serrato dentro. Allora sono salita di corsa sul terrazzo e ho visto quello che scappava. E poi è successo quello che è successo«. »Viviamo qui da vent’anni, ma non era mai stato così – ha sottolineato Priori – Era un posto tranquillo, di campagna, non avevamo problemi. Ma negli ultimi tempi è cambiato tutto. Dall’inizio dell’anno tra bar, tabacchi e farmacia abbiamo subito quindici furti: si può andare avanti così? E nessuno sembra accorgersene«. »Ma rendetevi conto se questo è vivere – ha concluso Priori – Questa è una famiglia distrutta, è inammissibile che si debba arrivare a questi livelli prima che qualcuno muova un dito per cambiare una realtà che opprime. Abbiamo chiesto più volte di aumentare i controlli ma tutto è rimasto come prima«. 

I VICINI: HA FATTO BENE. Anche oggi tanti vicini di casa sono andati a portare la loro solidarietà a Davide Mariani, il tabaccaio di 44 anni che ieri notte ad Aprilia ha sparato e ucciso un ladro che aveva rubato nel suo negozio. In tanti hanno ribadito che nel piccolo centro commerciale di via Fossignano, alla periferia di Aprilia, dove è avvenuto il fatto «non si vive più, non vediamo mai forze dell’ordine e se Davide ha sparato non aveva altra scelta». Tutti si chiedono il perchè dell’accusa di omicidio volontario, qualcuno cerca di dare una spiegazione ma alla fine è un coro unanime: «Ha fatto bene». Il tabaccaio è ora chiuso in casa e non vuole vedere nessuno ed è la moglie, Daniela Cremonini, titolare della tabaccheria, a spiegare la situazione: «Non abbiamo nulla da dire, c’è un’inchiesta in corso e non c’è niente da aggiungere, comprendete la situazione».

L’AUTOPSIA. C’è attesa per l’esito degli esami sulla salma del ventunenne romeno ucciso ieri notte ad Aprilia dal titolare di una tabaccheria che, accortosi di un furto nel suo negozio, ha aperto il fuoco. L’autopsia, in corso di svolgimento presso il cimitero di Latina, e la perizia balistica dovranno chiarire se realmente l’uomo abbia sparato solo dal balcone. Gli investigatori sono convinti che la ricostruzione fatta da Davide Mariani sia compatibile con la dinamica del fatto e aspettano l’esito degli esami, perchè la contestazione di omicidio volontario potrebbe essere derubricata in eccesso colposo di legittima difesa. I carabinieri del Comando provinciale di Latina, diretti dal colonnello Leonardo Rotondi, proseguono negli accertamenti per risalire ai complici di Daniel Margineau, il ragazzo rimasto ucciso dopo che il furto era stato scoperto.

I TABACCAI DIFENDONO IL COLLEGA. La Fit, la Federazione italiana tabaccai, sosterrà le spese legali del tabaccaio Davide Mariani che ha ucciso un ladro che poco prima aveva rubato nel suo negozio ad Aprilia. Lo annuncia in una nota Giovanni Risso, presidente nazionale della Fit. «Ancora una volta – dice Risso – torna alla ribalta, e nel modo più drammatico, il problema della sicurezza delle nostre tabaccherie. »Se si pensa che era la terza volta in poco tempo che al nostro associato svuotavano la tabaccheria – ha continuato Risso – si capisce come la gravità del fenomeno, soprattutto in alcune aree del Paese, sia sotto gli occhi di tutti. Proprio per questo – conclude Risso – la Fit sosterrà le spese legali della famiglia Mariani, onesti lavoratori e tabaccai da generazioni, da sempre vicini alla nostra Federazione«.

“ANCHE IO SPARAI”. «Di fronte a certe vicende non riesco più a capire se sono più tutelati i delinquenti o la gente perbene, che lavora sodo dodici ore al giorno». Lo ha detto in un’intervista a ‘Il Giornalè Francesco Cutuli, il benzinaio milanese che il 13 settembre 1995 uccise due rapinatori entrati nel suo negozio, commentando l’episodio del tabaccaio di Aprilia, in provincia di Latina, che ha sparato a un rumeno che stava tentando di rapinare il suo esercizio, uccidendolo. «Dico che sono sinceramente solidale con lui – ha aggiunto Cutuli – Come me, per difendersi dagli aggressori, è stato costretto ad aprire il fuoco. Io sono una persona onesta e non stupitevi se sto dalla parte dei cittadini onesti che sono davvero stanchi di subire. Ognuno ha il diritto di difendere la propria famiglia, il proprio lavoro, la proprietà. Questi criminali, oltre ai soldi ti rubano un bene ancora più prezioso: la voglia di vivere». «Spero sinceramente che finisca con un’assoluzione anche per il tabaccaio di Aprilia – ha concluso Cutuli, assolto nel 2002 dall’accusa per duplice omicidio – Al momento, ti attribuiscono il reato di omicidio volontario. Poi le cose si chiariscono. Spero sia assolto. In ogni modo gli auguro di farsi tanto coraggio, seppure non è facile. L’ho provato sulla mia pelle». 

 

  1. Dispiace per la morte di un ragazzo di 20 anni, ma ogni “lavoro” ha un rischio e quello scelto dal ventenne “era abbastanza rischioso”…bisognava pensarci prima…

  2. Siamo tutti ovviamente dispiaciuti per la morte del ragazzo. Questo

  3. dai commenti che ho letto non vedo il dispiacere per la morte del ragazzo. Dire “ha fatto bene” significa esattamente l’opposto. Questo per amore della verit

  4. E mi vergogno al posto loro ogni volta che sento in tv storie del genere! “

  5. io invece mi vergogno non solo per quella persona che ha sparato ma soprattutto per chi dice “ha fatto bene”. santa ignoranza……..

  6. Questo clima dove si tutelano persone che vanno a minacciare seri lavoratori deve terminare!

    Se fosse stato un rom nessuno avrebbe montato tutta ‘sta manfrina.

  7. Invece di dare le medaglie a quelle persone che gareggiano alle olimpiadi le devono dare alle persone come il tabaccaio….La medaglia d’oro gli devono dare perch