Incendio ad Aruba, oscurati migliaia di siti web

29/04/2011 di
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Una parte della rete è stata oscurata. Non dalla censura, non da un attacco di hacker. Il ‘mostrò che ha mandato in tilt migliaia di siti, tra i quali Latina24ore.it, e bloccato la posta elettronica, causando un blackout record per la rete italiana, è il surriscaldamento di un gruppo di continuità elettrica che ha generato un principio di incendio. È accaduto nella ‘server farm’ di Aruba primo provider di servizi internet in Italia.

Tutto è cominciato la scorsa notte, intorno alle 4,30, quando i vigili del fuoco sono intervenuti nella sede aretina di Aruba, in via delle Biole. E il risveglio per molte aziende e siti d’informazione locale è stato da incubo. Impossibile aggiornare i siti, impossibile usare la posta elettronica. Tutto fermo, tutto bloccato e la notizia del guasto è corsa sulla parte della rete non gestita da Aruba. È stata la stessa azienda, comunicando attraverso Twitter, a informare i clienti di ciò che stava accadendo. Un principio d’incendio ha coinvolto la zona delle ‘ups’ (le periferiche), «ma le sale dati non hanno subito danni. È stato attivato l’ energit power off togliendo energia alla struttura. I tecnici stanno lavorando per ripristinare la situazione».

Poi, lentamente, ma in modo costante e progressivo, i tecnici di Aruba hanno ripristinato la funzionalità del server e prima due delle tre sale dati hanno ripreso a funzionare, e nella tarda serata tutto ha ripreso a funzionare. E l’ annuncio è stato dato dalla stessa Aruba, sempre attraverso Twitter. Avevano lavorato per tre ore i vigili del fuoco di Arezzo per spegnere le fiamme che erano divampate nella ‘server farm’. E per 12 ore hanno lavorato i tecnici dell’azienda per ridare normalità a buona parte della rete.

Quello di oggi per Aruba non è il primo incidente di questo tipo. Un fermo di minore rilevanza era avvenuto il 6 ottobre del 2010 a causa di un errore umano. Per spiegare quanta parte del mondo internet è rimasto coinvolto nell’ incidente basta elencare alcuni numeri di Aruba, azienda fondata nel 1994 col nome Technet.it e al primo posto non solo in Italia, ma anche nella Repubblica Ceca e nella Repubblica Slovacca per numero di siti in hosting e di domini registrati.

Complessivamente ha 1.650.000 domini registrati e mantenuti, 1.250.000 siti attivi in hosting, 5.000.000 caselle e-mail gestite, oltre 10 mila server gestiti, circa 3000 metri quadri di data center. Utenti e aziende infuriate per il disagio subito e il Codacons sta studiando «la possibilità di intentare una class action in favore dei clienti di Aruba. Si tratta di un danno economico enorme, soprattutto per chi lavora con la posta elettronica e per chi gestisce la propria attività attraverso il web». (immagine http://www.webnews.it

  1. Ma Aruba non è quello che aveva TerraNuova… quella che aveva denuciato una questione legata alla Barilla… quella della pasta che costa molto e … leggete, cercate a saprete… chissà se può esser un filone di indagine da seguire? Chissà, la verità a volte è chiusa in un pacco da 1/2 Kg o da 1 Kg.