RIFIUTI: LATINA E VITERBO CHIEDONO PIENA AUTONOMIA
A poche ore dall’inizio del consiglio
regionale straordinario sui rifiuti, durante il quale il
presidente Piero Marrazzo, nella veste di commissario
straordinario per l’emergenza rifiuti, illustrerà il piano
elaborato durante l’incarico governativo, gli amministratori di
Latina e Viterbo chiedono di poter tornare immediatamente alla
gestione ordinaria, realizzando tutto ciò che serve per
chiudere il ciclo dei rifiuti dei loro territori.
regionale straordinario sui rifiuti, durante il quale il
presidente Piero Marrazzo, nella veste di commissario
straordinario per l’emergenza rifiuti, illustrerà il piano
elaborato durante l’incarico governativo, gli amministratori di
Latina e Viterbo chiedono di poter tornare immediatamente alla
gestione ordinaria, realizzando tutto ciò che serve per
chiudere il ciclo dei rifiuti dei loro territori.
La richiesta è stata avanzata stamani nel corso di una
conferenza stampa promossa dai capigruppo dell’opposizione in
consiglio regionale, Donato Robilotta (Sr-Pdl), Alfredo Pallone
(Fi-Pdl) e Antonio Cicchetti (An-Pdl), presenti il presidente
della Provincia di Latina Armando Cusani, il sindaco di Latina
Vincenzo Zaccheo, il sindaco di Viterbo Giulio Marini e altri
amministratori dei due territori.
Nel corso della conferenza stampa è stato più volte
ribadito che «il piano rifiuti Marrazzo in realtà non esiste,
perchè non è mai stato votato dal consiglio regionale» e
dunque, come hanno ricordato Robilotta, Cicchetti e Pallone,
resta valido quanto disposto dal piano regionale cosiddetto
Verzaschi, approvato nel 2002 dall’assemblea regionale.
Gli amministratori di Latina e Viterbo, numeri alla mano,
contestano «l’unico documento ufficiale di cui siamo in
possesso – ha detto Cusani – perchè ci è stato consegnato dal
vicepresidente della giunta Esterino Montino, soprattutto per
quanto riguarda i numeri dai quali parte, e le ipotesi di
prospettive soprattutto per quanto riguarda la percentuale di
raccolta differenziata da raggiungere entro li 2012 (50%), la
mancanza di indicazioni per quegli impianti che dovrebbero poi
smaltire soprattutto la parte umida del rifiuto raccolto in modo
differenziato, e inoltre predetermina l’ampliamento di
discariche, come quella nel Comune di Latina, a Borgo Montello,
che dovrebbero invece essere considerate esaurite e che
nell’arco dei prossimi due mesi getteranno soprattutto il
territorio di Latina in emergenza, perchè non più
sufficienti»
conferenza stampa promossa dai capigruppo dell’opposizione in
consiglio regionale, Donato Robilotta (Sr-Pdl), Alfredo Pallone
(Fi-Pdl) e Antonio Cicchetti (An-Pdl), presenti il presidente
della Provincia di Latina Armando Cusani, il sindaco di Latina
Vincenzo Zaccheo, il sindaco di Viterbo Giulio Marini e altri
amministratori dei due territori.
Nel corso della conferenza stampa è stato più volte
ribadito che «il piano rifiuti Marrazzo in realtà non esiste,
perchè non è mai stato votato dal consiglio regionale» e
dunque, come hanno ricordato Robilotta, Cicchetti e Pallone,
resta valido quanto disposto dal piano regionale cosiddetto
Verzaschi, approvato nel 2002 dall’assemblea regionale.
Gli amministratori di Latina e Viterbo, numeri alla mano,
contestano «l’unico documento ufficiale di cui siamo in
possesso – ha detto Cusani – perchè ci è stato consegnato dal
vicepresidente della giunta Esterino Montino, soprattutto per
quanto riguarda i numeri dai quali parte, e le ipotesi di
prospettive soprattutto per quanto riguarda la percentuale di
raccolta differenziata da raggiungere entro li 2012 (50%), la
mancanza di indicazioni per quegli impianti che dovrebbero poi
smaltire soprattutto la parte umida del rifiuto raccolto in modo
differenziato, e inoltre predetermina l’ampliamento di
discariche, come quella nel Comune di Latina, a Borgo Montello,
che dovrebbero invece essere considerate esaurite e che
nell’arco dei prossimi due mesi getteranno soprattutto il
territorio di Latina in emergenza, perchè non più
sufficienti»