Esportava automezzi rubati in Libia, arrestato

Il gruppo della Guardia di Finanza di Formia, all’interno di un’attività investigativa iniziata oltre un anno fa, ha eseguito nel pomeriggio di ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore 61enne, originario della Provincia di Cosenza. L’uomo fungeva infatti da ‘collettorè di automezzi pesanti di origini illecite che, con l’aiuto di uno spedizioniere doganale e di altri soggetti coinvolti, venivano successivamente imbarcati su alcune navi destinate in Libia.
Le indagini, inoltre, hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria altri 12 soggetti coinvolti a vario titolo per la commissione di una serie di reati quali il riciclaggio, la truffa, il falso, la ricettazione. Sono stati inoltre sequestrati 14 automezzi tra semirimorchiatori, motrici di camion ed una gru stradale del valore di oltre un milione di euro rubata qualche giorno prima a Orte (Vt).
L’attività investigativa è scaturita nell’agosto 2009 quando i finanzieri avevano scoperto, all’interno del porto commerciale di Gaeta, una società di commercio, con sede in Provincia di Cosenza ed uffici in Spigno Saturnia (Lt), che aveva cominciato ad esportare automezzi pesanti verso la Libia. Dai controlli effettuati era emerso che alcuni di questi mezzi erano stati radiati dal Pubblico Registro Automobilistico (Pra) mentre altri risultavano rubati.
Il sistema messo in atto dall’organizzazione, consisteva nel reperire gli automezzi sul territorio nazionale attraverso l’acquisto da rivenditori privati o da società. I camion, dopo essere stati radiati dal Pra, venivano condotti presso il
porto di Gaeta – e in alcuni casi anche nei porti di Salerno, Civitavecchia e Napoli – per l’imbarco e l’esportazione. Giunti in Libia, scortati da documenti falsi, anzichè essere rottamati, venivano venduti sul mercato locale evadendo, in tal modo, il pagamento dei dazi doganali. Per gli automezzi rubati veniva, invece, contraffatto il numero di telaio, il
certificato di proprietà e il libretto di circolazione.
Dall’esame della documentazione sequestrata è stato possibile rilevare i vantaggi economici che le attività illecite hanno fatto incassati dall’organizzazione. Di fatti, a fronte dell’acquisto per poche migliaia di euro di un veicolo, gli indagati sono riusciti ad incassare, a vendita avvenuta in Libia, somme pari al doppio o al triplo di quanto pagato, senza considerare l’evasione dei contributi doganali. Il Pm, Olimpia Monaco, ha chiesto l’ordinanza di custodia cautelare per il promotore della truffa, richiesta accolta dal Gip, Costantino De Robbio.
Come se il grado di cultura dei Latinensi automaticamente aumentasse per la presenza di una grande libreria.
Piuttosto data la scarsa vendita ovunque e sopratutto a Latina bisogna domandarsi cosa c’è davvero dietro l’operazione (pure negata a suo tempo) o non lo sapate?
Sono i telefonini, faceallok e gli SMs la cultura prevalente a Latina, i libri manco a scuola si usano.
I risultati sono visibili.