ACQUA, BESSON INDAGATO A CATANZARO

14/05/2008 di
Il pm Luigi De Magistris, della Procura di Catanzaro, ha iscritto sul
registro degli indagati anche Raimondo Besson già coinvolto
nell’inchiesta su Acqualatina. L’indagine calabrese riguarda la
gestione della rete idrica. Besson è uno dei
personaggi “chiave” di Acqualatina, la società che gestisce il servizio
idrico in provincia di Latina e in tutto il territorio dell’Ato 4.

 

 

Raimondo Besson era vicepresidente e amministratore
delegato della “Sorical”, una società mista pubblico-privata che
gestisce il settore idrico in Calabria, ed il cui 46,5% del capitale è
detenuto dall’azienda francese Veolia. La “Sorical” è una delle quattro
società ora finite nel mirino della Procura di Catanzano, che nelle
scorse ore ha emesso 11 avvisi di garanzia per abuso d’ufficio, truffa
aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e turbata
libertà degli incanti.
Secondo il Pm De Magistris, la gran parte
degli appalti affidati direttamente dalla “Sorical” sarebbero andati ad
un gruppo di società, sempre le stesse, ricollegabili tra loro e che
“avevano interesse anche con persone preposte ad uffici pubblici”.
 
Nonostante la bufera giudiziaria che unisce Latina e Catanzaro lo scorso 29 aprile,
l’assemblea dei soci di Acqualatina ha ratificato la nomina di vice
presidente proprio a Raimondo Besson mentre Silvano Morandi è stato  riconfermato alla carica di Amministratore Delegato e Luis Marie Pons
a membro del Cda di Acqualatina.

Coinvolti nell’inchiesta
imprenditori, dirigenti della Regione, i responsabili della Sorical.
Tra le undici persone raggiunte da avvisi di garanzia figurano,
appunto, Raimondo Besson, ex a.d. della Sorical (carica dalla quale si
era dimesso dopo il coinvolgimento nell’inchiesta “Acqualatina”),
Felice Maria Filocamo, ex presidente della Sorical, Claudio Caruso,
responsabile dell’Ufficio Gare regionale, ed una serie di imprenditori
legati al consorzio “Giordano Grical”, tra cui la moglie di Antonio
Longo, ucciso in un agguato lo scorso 26 marzo e presidente del
consiglio direttivo dello stesso consorzio.

Il consorzio
“Giordano Grical”, che raggruppa 23 società, è stato fondato il 12
aprile del 2003, e nel suo oggetto sociale si legge che ha come
obiettivo la “fornitura di servizi amministrativi, tecnici e logistici
alla società denominata Sorical, a tutti gli Ato”: questo due mesi
prima dell’atto costitutivo della stessa Sorical, datato 13 giugno
2003. Da questa “premonizione”, l’ipotesi di un vero e proprio sistema
dentro cui le varie gare, alle quali partecipavano solo aziende
direttamente o indirettamente legate al consorzio, venivano aggiudicate
con ribassi non superiori al 3%, concordati tra le ditte stesse. Un
vero e proprio “cartello”, secondo l’accusa, capace di decidere la
percentuale di ribasso e il soggetto aggiudicatario di decine e decine
di appalti: piccoli lavori, interventi di ordinaria manutenzione, messa
in sicurezza degli impianti, spesso con importi non stellari (inferiori
a 200mila euro per rientrare nella normativa della somma urgenza) ma
capaci di generare un businness milionario.

Parte
dell’inchiesta è dedicata anche ai controlli, carenti secondo il pm,
della Regione Calabria sulla Sorical e dei rapporti tra partner
pubblico e privato, a partire dalla stessa costituzione della società,
quando l’allora Ati tra Enel Hidro e Acquedotto Pugliese si aggiudicò
la gestione idrica grazie ad una fidejussione di 400 miliardi di lire
garantiti dall’Enel: garanzia che però non risulta agli atti. Ne
consegue quindi che garanzie e impegni ricadrebbero sul socio di
maggioranza: la Regione Calabria.

  1. … certo queste persone coinvolte nella vicenda Acqualatina… ma poi vedrai che