INTERVISTA A CIRILLI, “ECCO PERCHE’ SFIDO ZACCHEO”

22/05/2007 di
di MONICA FORLIVESI * 
 
La
prima domanda a Fabrizio Cirilli è d’obbligo: chi glielo ha fatto fare? Ha
lasciato un partito, An, all’interno del quale aveva un’ampia schiera di
fedelissimi. E’ stato assessore comunale a Latina e ora alla sua seconda
legislatura come consigliere regionale. Nessuno lo avrebbe toccato,
probabilmente gli si sarebbero aperte le porte del Parlamento, ma lui no, ha
scelto la strada che non imbocca praticamente mai nessuno: andarsene. Ha
lasciato An, ha formato una lista civica e si è candidato a sindaco sfidando il
suo ex compagno di partito Vincenzo
Zaccheo.

 

 



Dicevo: chi glielo ha fatto
fare?
«Io esisto politicamente in
funzione della fiducia che mi ha dato chi mi ha votato, questa fiducia è legata
alla mia coerenza e responsabilità. Nel momento in cui strategie che non mi
appartengono mi avrebbe costretto a tradire questo rapporto di fiducia non ho
avuto scelta: me ne sono andato».
 
Cosa
significherebbe per lei sconfiggere Zaccheo?

«La possibilità di avviare una nuova stagione politica, dimostrare
che i partiti possono tornare a essere un’altra cosa e che questa città non è
destinata a subire: può liberarsi di una sistema politico che non le appartiene.
Non è solo uno slogan: penso davvero che la politica deve essere al servizio di
chi ci vota e non esercizio di potere a tutela dei privilegi di
pochi».
 
Cosa ci si deve aspettare da
Cirilli sindaco?

«Una città
amministrata con gli occhi del cittadino, con attenzione sì a grandi temi e
grandi progetti ma anche a quelli che investono il quotidiano di tutti noi:
dalla manutenzione del verde ai servizi. Lo sviluppo di questa città non può
essere legato al grande sogno di turno, dalle terme al porto, questi sono
strumenti per arrivare allo sviluppo. L’obiettivo deve essere realizzare
nell’arco di 18-22 mesi la pianificazione territoriale con successivo piano
regolatore generale per dare regole certe a chi fa
impresa».
 
Lei non ha alle spalle un
partito, tantomeno una coalizione, se diventerà sindaco non teme di trovarsi in
difficoltà?

«No, perché credo ci sia
l’esigenza di tanti di modificare i meccanismi interni ai partiti che oggi
spesso non consentono a chi lo merita di emergere. Noi possiamo rappresentare il
collante per tutti coloro che vedono la politica come una cosa seria fatta da
persone serie, in questa ottica sono sicuro che le risorse a sostegno del nostro
progetto di governo non mancheranno».
 
Metropolitana di superficie.
«Classico progetto pensato più per chi la deve
realizzare che non per la sua utilità. Si poteva realizzare un servizio di bus
elettrici con corsia privilegiata, avremmo avuto lo stesso risultato a costi
contenuti».
 
Le sue
priorità.
«Mettere in ordine la Latina
Ambiente, realizzare un sistema di controllo per far pagare l’Ici sui terreni
edificabili, si tratta di cifre importanti con le quali realizzare un fondo di
integrazione per i nuovi poveri: gli anziani che con la pensione non arrivano a
fine mese. E ancora: Prg, Piano delle manutenzioni, perché con poco si potrebbe
cambiare il volto della città; delibera propedeutica al bilancio partecipato,
perché siamo stanchi delle decisioni calate dall’alto, vogliamo contare davvero.
E’ questa “l’altra faccia della politica”». (* Il Messaggero, 22-05-2007)