ADDIO ALLE (IMMAGINARIE) TERME DI FOGLIANO

17/04/2008 di
di MARCO CUSUMANO 
 
Che le Terme di Fogliano fossero solo un sogno (durato 50 anni) lo si è capito da un bel po’. Ora Latina dice addio al simbolo di quel sogno.

 
E’ stato infatti "messo in sicurezza" – scrivono dal Comune – il pozzo storico delle immaginarie – aggiungiamo noi – "Terme di Fogliano". In parole povere questa mattina è stato chiuso il pozzo che per primo fu perforato negli anni ’50 e che portò alla luce la falda termale. Ne ha dato notizia all’amministrazione comunale, il progettista e direttore dei lavori l’ingegner Cancaniccia, che è anche il direttore della miniera termale. Nei prossimi giorni, come da progetto, si procederà alla chiusura del secondo pozzo, perforato invece negli anni ’60.
 
Latina è pronta per l’addio a qualcosa che non è mai esistito. 
 
Il bello è che su alcuni siti web le Terme di Fogliano le descrivono come se fossero funzionanti, con tanto di illustrazione delle attività (immaginarie) organizzate nello stabilimento. Questa è la pagina tratta dal sito Enit, Agenzia nazionale del Turismo:
 
Terme di Fogliano (LATINA)
 Provincia di LATINA, LAZIO
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  Indirizzo: P.zza del Popolo, 1
  Tel.: (+39) 0773660418
  FAX: (+39) 0773/696606
  Fonte: LATINA

 
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  Patologie curate:

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    Malattie delle vie respiratorie
    Malattie dermatologiche
Malattie ginecologiche
Malattie reumatiche e della locomozione

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  Terapie praticate:

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    Balneoterapia
    Cure inalatorie
    Fangoterapia
    Grotte e stufe calde (antroterapia)
    Irrigazioni e docce interne
 

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Grotte e stufe calde? Docce interne? Qualcuno dica all’agenzia del Turismo che le "Terme di Fogliano" sono solo un prato abbandonato con due buchi al centro, anzi uno solo visto che l’altro è stato chiuso proprio ieri! Pardon, "messo in sicurezza" non chiuso.
 
Telefonando al numero 0773660418 risponde una gentile signorina: "Terme di Fogliano". Ma se le chiedete informazioni sullo stabilimento lei risponde: "Da dove chiama? Mi dispiace ma la società è in liquidazione. Lo stabilimento non esiste".
 
I SOLDI  GETTATI NEL POZZO DELLE TERME
 
E’ difficile quantificare esattamente quanto siano costate, anzi quanto costino ancora oggi le fantomatiche Terme di Fogliano. Di certo la vicenda è una di quelle storie che racchiudono speculazioni economiche e politiche, sperpero di denaro pubblico e illusioni decennali.
 
Le prime perforazioni risalgono agli anni ’50, epoca in cui le terme erano un mito italiano che avrebbe fruttato ancora tanti tanti soldi. I primi lavori di ricerca dell’acqua furono ad opera
dell’Acea che continuò anche negli anni successivi senza però seguire un vero progetto esecutivo. Negli anni ’70 tutto resta fermo anche perché il piano
regolatore del 1976 non prevede l’area delle Terme di Fogliano.
 
Negli anni ’80 il sindaco Delio Redi fa
acquisire l’area delle terme al patrimonio pubblico: il
Comune rileva la maggioranza della società «Terme di Fogliano
S.p.A.». Inizia così un lungo periodo di spese senza guadagni. Nel 1993 il sindaco Ajmone Finestra tramite l’avvocato
Pietrosanti, avvia un’azione legale che porta al pignoramento delle azioni della Terme di Fogliano
S.p.a per coprire i debiti fuori bilancio. Dopo anni di battaglia legale il Comune poi riacquisisce le
azioni pignorate.
 
Alla società «Condotte» viene affidato l’incarico di effettuare nuovi carotaggi sui terreni, con
una spesa per il Comune di cinque miliardi di lire. Nel
febbraio 2002 Finestra tenta di stipulare un accordo tra la
società Terme di Fogliano e la Central Park srl (di cui
fanno parte alcune multinazionali) per la concessione e la
gestione dell’area delle terme per i successivi 99 anni.
L’operazione però fallisce e da questo punto in poi la vicenda precipita ulteriormente.
 
Nel 2004 scoppia lo scandalo del decreto ingiuntivo per il pagamento di 4 milioni e mezzo di euro alla società Condotte che aveva scavato due
pozzi a Capoportiere. I documento sparisce misteriosmaente negli uffici comunali, e da qui nasce una nuova battaglia legale per evitare o ritardare il pagamento. Le trattative, e la causa legale, sono ancora in corso.
 
Mentre il sogno delle terme è ormai svanito, la città si accorge che forse è stato solo un incubo. Un incubo dal quale, più di qualcuno, ci ha guadagnato parecchio.
  1. Questa domanda la rivolgo da cittadino al nostro Sindaco On.le Vincenzo ZACCHEO, che ama molto i ‘risarcimenti’ quando deve chiederlie molto molto poco quando deve irrorarli. Proviamo a chiederlo al neo Presidente del Consiglio, On.le Berlusconi, intendiamo parlare dei costi di progettazione, studio e perforazione… ma anche del ricco Consiglio di Amministrazione… ma come diceva Mattioli nel suo intervento occorrerebeb capire realmente se la Procura manovra la stampa o meno, perch su questo bel risarcimento v’

  2. ….l’attitudine del latinense al rimanere impigliato nella fascinazione dell’illusione d una ricchezza naturale risolutiva per tutta la comunit

  3. e pensare che per un po’ l’acqua delle terme ha funzionato!!! Non ricordo con precisione quando, ma all’incirca agli inizi degli anni 60, mio padre e mia madre l’anno provata e ne hanno tratto beneficio per dolori articolari. Certo, allora si diceva che quell’acqua puzzava da uovo; oggi siamo pi

  4. Mi pare che per questo raccapricciante sperpero dei soldi (a carico dei cittadini), con conseguente arricchimento di alcuni (privati e amministratori) non sia seguita alcuna azione da parte di chi sarebbe legittimato (qualcuno che rappresenta la collettivit