WWF A PREFETTO:«AFFRONTARE QUESTIONE GESTIONE CICLO RIFIUTI»

14/04/2008 di
«La soluzione della questione rifiuti sta diventando impellente e non solo sotto la pressione psicologica del caso Campania. Su tutto il territorio nazionale
c’è un fermento di iniziative volte ad allontanare l’emergenza con  l’avvio di pratiche virtuose di gestione dei rifiuti e non soltanto di mero smaltimento. Nella provincia di Latina il dibattito eterno tra le forze politiche oscilla tra il no ed il sì ad un impianto di incenerimento e quasi mai affronta l’intero ciclo di gestione che Direttive europee e leggi nazionali scandiscono in fasi precise e inequivocabili: prevenzione in senso ‘quantitativò e ‘qualitativò, recupero dei materiali con preferenza al riutilizzo, smaltimento con recupero energetico,
smaltimento in discarica».

 
Inizia così, come si legge in una nota, la lettera inviata al prefetto di Latina, Bruno Frattasi, da Raniero Maggini, presidente del Wwf Lazio. «Il recupero dei
materiali, ovviamente, presuppone la raccolta differenziata dei rifiuti – prosegue la lettera – che se ci fossero ancora dubbi sulla modalità di effettuazione, stradale o domiciliare, il d.l.vo n. 4/2008 non lascia scelta quando fissa addirittura le tipologie dei contenitori utilizzabili. Per questo decreto, la
raccolta differenziata è ‘la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee compresa la frazione organica umida, destinate al riutilizzo, al riciclo ed al recupero di materia. La frazione organica umida è raccolta separatamente o con contenitori a svuotamento riutilizzabili o
con sacchetti biodegradabili certificatì. Nella provincia di Latina ci sono Comuni, definiti virtuosi per una sorta di enfasi, ma che di fatto realizzano quanto stabilito dalle norme, che da tempo sono passati alla raccolta differenziata porta a porta con risultati in linea con il succitato decreto che
stabilisce al 31 dicembre 2008 il target del 45% di differenziazione. Altri, però, e sono i più grandi, ancora insistono con la raccolta stradale facendo raggiungere all’intera provincia un livello di differenziazione di poco
superiore al 10%; così, delle 330.000 tonnellate di Rsu prodotte nel 2006 (fonte Apat -Rapporto Rifiuti 2007) circa 300.000 hanno preso la strada di Borgo Montello. L’Amministrazione Provinciale ci mette del suo quando emette, da anni ormai, bandi per la raccolta differenziata fissando risibili livelli minimi per accedere ai fondi pubblici (quest’anno il 12%, quando dovremmo aver raggiunto dal marzo 2003 il 35%). Inoltre, non aiuta i Comuni predisponendo gli impianti di filiera, primo fra tutti quelli di compostaggio. In provincia di Latina sono rarissimi questi impianti e lei conosce le vicende della Sep di Pontinia,
la cui chiusura legittimamente richiesta dai cittadini perché si metta a norma, ha reso difficile la gestione dell’organico raccolto separatamente dai comuni virtuosi. Stanno meglio in questo contesto i comuni che possono conferire tali rifiuti nell’impianto Ama di Maccarese nel comune di Fiumicino. Come si può dedurre dalla stampa, però, per gli amministratori pontini il problema non sta nel mancato rispetto delle norme comunitarie e nazionali, ma nella chiusura del ciclo con l’impianto di incenerimento. Parlano continuamente di emergenza rifiuti, utilizzano il caso Campania come clava, e pretendono di uscirne
attraverso un impianto che entrerebbe in esercizio fra 3/5 anni. Delle due l’una, o l’emergenza non c’è o la strada indicata ci porterà all’emergenza. Diversamente, la raccolta domiciliare ben organizzata e dopo una capillare comunicazione riduce, come è avvenuto ovunque sia stata realizzata in Italia, in pochissimi mesi la quantità di indifferenziato e se su questo si applicano
trattamenti meccanico-biologici la minima massa di residuo sarà completamente inerte. Il ‘non agirè secondo le norme ha creato
l’emergenza in Campania e soltanto così verrà prodotta nella provincia di Latina. Il ‘non agirè significa non avviare politiche di riduzione della produzione dei rifiuti e di riuso degli oggetti post consumo, non passare in tempi brevi alla
raccolta domiciliare, non favorire la costruzione di impianti di compostaggio. Quando saremo nell’emergenza e l’eventuale progettazione di un inutile inceneritore mobiliterà oltretutto comitati di cittadini in difesa della propria salute e dell’economia del territorio, a chi daremo la responsabilità?».
  1. Ho appreso da “Il Portale dei quartieri Latina Nascosa e Nuova Latina” http://www.q4q5 alla Discussione: “Discarica e futuro B.go Montello” e scoprirete la soluzione ‘Trattamento Meccanico Biologico’ e ‘Pirolizzatore’, una novit