STEFANIA NEGA TUTTO, INCASTRATA DA UN SMS

21/03/2008 di
Lei nega ma resta in carcere, di
lui nessuno chiede notizie, mentre gli investigatori continuano
nei loro accertamenti e attendono i risultati delle analisi per
verificare o meno l’ipotesi dell’avvelenamento. Resta un giallo
la morte di Giancarlo De Santis, l’uomo di 68 anni, romano,
trovato in un congelatore all’interno di una villetta a
Doganella di Ninfa, nei pressi di Latina.

 
La donna che è in carcere con l’accusa di omicidio e
occultamento di cadavere, Stefania Orsola Scarlata, di 35 anni,
nega tutto. È stata ascoltata a lungo questa mattina nel
carcere di Latina, ci sono stati anche momenti di tensione ma
sostanzialmente l’indagata ha riferito anzitutto di non aver
ucciso l’uomo, ma soprattutto di non sapere che si trovasse nel
congelatore. Secondo lei, essendoci un’altra persona che è in
possesso delle chiavi della villetta e che l’ha denunciata per
un tentativo di estorsione, è in quella direzione che
dovrebbero guardare gli investigatori. I quali, invece, cercano
di capire perchè «nascondere» quel cadavere, anche nel caso
sia morto per cause naturali.
Le ipotesi ruotano intorno agli affari finanziari che la
donna faceva e una pista arriva da un prelievo bancomat.
 
All’
indagata è stato contestato di aver usato la carta bancomat della
vittima il primo marzo scorso, dopo che lei stessa aveva chiesto
con il suo cellulare ad un numero di servizio lo sportello più
vicino per effettuare il prelevamento a seguito dell’accredito
della pensione. Sul suo cellulare c’era ancora l’sms con l’indirizzo di uno sportello bancomat della Unicredit ad Albano, poi utilizzato per il prelievo di 600 euro.
 
Forse la Scarlata doveva continuare a prelevare
i soldi della vittima o – è un’altra ipotesi – c’era una
pratica di finanziamento avviata a nome del morto che dopo il
decesso non poteva andare avanti.
Il fatto che la donna neghi tutto, salvo di aver seguito una
pratica per conto del pensionato, non aiuta le indagini. Anche
per questo c’è grande attesa tra gli investigatori per l’esito
degli esami tossicologici e istologici eseguiti sul cadavere.
 
L’autopsia non ha chiarito, finora, le cause del decesso.
L’uomo non ha segni evidenti sul corpo, salvo un lieve
arrossamento del collo ininfluente ai fini di un possibile
trauma, si ipotizza che sia morto per cause naturali ma gli
investigatori non escludono la pista di un possibile
avvelenamento. È un’ipotesi remota – fanno sapere in ambienti
investigativi – ma solo le analisi, a questo punto, potranno
confermarla o smentirla. Già domani o più probabilmente
all’inizio della prossima settimana dovrebbero arrivare i primi
risultati. Nel corso dell’interrogatorio, comunque, la donna
avrebbe detto di essere una psicologa e di voler vedere negli
occhi chi la teneva in carcere.
 
Al termine del lungo interrogatorio il difensore della
Scarlata, Daniele Cardenia, aveva chiesto la scarcerazione della
sua assistita o in subordine la misura degli arresti
domiciliari. Ma il Gip in serata ha confermato la custodia
cautelare in carcere per la donna. Il gip ha contestato alla
donna anche i reati di truffa e spendita di denaro di
provenienza illecita in quanto l’indagata ha usato il bancomat
della vittima.
 
L’altra faccia di questa storia è quella legata alla
vittima. Nessuno chiede di lui, il riconoscimento l’ha fatto un
vicino di casa e dell’ex moglie si sono perse le tracce. Non ha
parenti, nè altri conoscenti che reclamino il corpo per dargli
una sepoltura.
I carabinieri del comando provinciale di Latina, su
disposizione della Procura, ieri hanno diffuso anche la foto,
per vedere se qualcuno riconoscendolo deciderà di farsi avanti.
Se non si faranno avanti i parenti o magari qualche conoscente –
come il vicino di casa che ha confermato che si trattava di lui,
effettuando il riconoscimento – trascorso un certo periodo di
tempo sarà il Comune a provvedere alla sepoltura.
  1. ho conosciuto in passato questa donna, ed era sempre stata un po strana nel comportamento, ma mai mi sarei immaginato (ammesso che sia stata lei)che potesse arrivare a tanto. ripeto ammesso che sia stata lei.

  2. Da LTOggi del 18.03.’08:
    “Fonti bene informate e vicine al Comando Provinciale affidato al colonnello Leonardo Rotondi vogliono che la perquisizione sia nata sulla base di alcuni elementi in mano ai carabinieri che sospettavano l’esistenza di una vera e propria casa di appuntamenti. Ipotesi che potrebbe combaciare anche con il fatto che il cadavere, all’interno del freezer,

  3. ho letto proprio oggi di questo caso sul “giornale di sicilia” e sono rimasto sconvolto!
    poi vorrei rispondere a “Jo”: vedi il problema non

  4. Grazie veramente paulus ci stai aiutando a capire….Ci sveli che anche lei