Latina, la polizia chiude una casa a luci rosse: denunciata la titolare

Questa mattina, con l’impiego di oltre 400 operatori della Polizia di Stato coordinati dallo Sco (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato), si è conclusa una vasta operazione di polizia giudiziaria in 27 province italiane – tra cui anche Latina – dove si sono intensificati i controlli sui principali luoghi utilizzati soprattutto da soggetti appartenenti criminalità straniera, in particolare cinese, dediti al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione di persone, talvolta anche minorenni.
Per quanto riguarda la città pontina, i poliziotti della Squadra Mobile, con il supporto della locale Divisione Polizia Amministrativa, hanno controllato un centro massaggi abusivo, ove vi era vi era una cittadina cinese in abiti succinti. Al suo interno, caratterizzato da una grave situazione igienico-sanitaria, sono stati sequestrati tre cellulari, 422 euro in contanti, preservativi e del liquido lubrificante. In ragione di quanto rinvenuto e di quanto dichiarato da due clienti, recatisi per consumare prestazioni sessuali a pagamento, la titolare, anch’essa cittadina cinese, è stata deferita alla Procura per favoreggiamento della prostituzione.
Con riguardo alla gestione dell’attività commerciale, poi, la locale Divisione Polizia Amministrativa ha contestato a quest’ultima la violazione amministrativa per esercizio abusivo di attività commerciale, interessando al contempo il Suap. del Comune di Latina per l’adozione di ulteriori provvedimenti. Inoltre, è stata effettuata una perquisizione all’interno di un appartamento, ove vi erano una cittadina giapponese ed una cinese, quest’ultima individuata quale addetta alla ricezione del denaro consegnato dai clienti in cambio delle prestazioni sessuali rese dalla prima. Nel corso della perquisizione, sono stati sequestrati due cellulari, 360 € in contanti e numerosi preservativi. Nei confronti della cittadina giapponese, risultata sprovvista di regolare permesso di soggiorno, è stato emesso decreto di espulsione con contestuale ordine del Questore.
CONTROLLI IN TUTTA ITALIA
Sette persone arrestate per reati in materia di immigrazione, sfruttamento della prostituzione, stupefacenti e reati contro la persona e 71 denunciate per reati analoghi e, in un caso, per vendita illegale di medicinali ad uso umano (Viagra). E’ il bilancio della vasta operazione di questa mattina, con l’impiego di oltre 400 operatori della Polizia di Stato, coordinati dallo Sco (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato), in 27 province Alessandria, Ancona, Aosta, Bari, Benevento, Catania, Cosenza, Cremona, Imperia, L’Aquila, Latina, Lecco, Lodi, Lucca, Mantova, Massa Carrara, Milano, Modena, Napoli, Oristano, Parma, Pisa, Prato, Roma, Savona, Teramo e Vibo Valentia. Nel mirino i luoghi utilizzati soprattutto da soggetti appartenenti alla c.d. criminalità straniera, in particolare cinese, dediti al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione di persone, talvolta anche minorenni. L’attività è stata svolta dalle Squadre mobili competenti che, dopo preliminari investigazioni su soggetti e luoghi ritenuti connessi alla criminalità straniera dedita al favoreggiamento della prostituzione hanno effettuati controlli e perquisizioni anche in appartamenti ed esercizi pubblici in cui le prestazioni sessuali a pagamento erano dissimulate con inesistenti attività professionali (in particolare riferibili al settore estetico e del benessere) pubblicizzate anche online attraverso siti e piattaforme di messaggistica dedicate. A supporto degli Uffici investigativi hanno operato 60 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine e alcune Unità cinofile. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate anche numerose dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish ed eroina.Sono stati adottati provvedimenti amministrativi nei confronti di 51 persone straniere, irregolari sul territorio nazionale (26 delle quali destinatarie del provvedimento di espulsione).Sono stati sequestrati un fucile illecitamente detenuto, la somma di oltre 10.000 euro provento dell’attività illecite, tre immobili dove abusivamente veniva esercitata l’attività di meretricio e per la mancanza di certificazione sanitaria, violazione della legge sulla sicurezza del lavoro.