Covid, scuole nel caos tra regole e procedure. La rabbia di un genitore: “Sono pronto a incatenarmi”
Quarantene che scattano nonostante siano passati giorni dall’ultimo contatto con il positivo, tamponi a raffica senza alcuna distinzione tra i bambini guariti dal Covid, i vaccinati e i non vaccinati, regole assurde come il “divieto di girarsi” durante la merenda.
Molti genitori (ma anche insegnanti) lamentano il caos burocratico che sta affliggendo la scuola. A fronte di una serie di regole indicate dal ministero le scuole stanno “interpretando” la normativa in maniera molto “creativa” rendendo la vita difficile ai genitori, agli insegnanti, al personale ma soprattutto agli alunni.
Molte le lamentele che arrivano da ormai ogni scuola. Oltre alle classi in quarantena ci sono stati addirittura episodi di classi completamente ferme, con alunni a casa senza dad, in attesa della conferma con tampone molecolare di un caso risultato positivo con tampone rapido.
Senza alcuna motivazione plausibile vengono adottate scelte non giustificate e non previste da alcuna norma, il tutto in base a una presunta “autonomia” che in realtà non esiste perché le scuole devono attenersi alle regole stabilite a livello ministeriale in tema di sicurezza Covid.
Oltre alle proteste verbali, che spesso cadono nel vuoto, qualche genitore annuncia una mobilitazione. “Non è possibile andare avanti così, sono pronto a incatenarmi davanti alla scuola” spiega il papà di una bambina che frequenta la materna della scuola Sibilla Aleramo (IC Tasso), chiusa per troppi casi di positività tra alunni e bidelli.
“Dopo la quarantena – spiega il papà– siamo rientrati a scuola ieri ma subito ci è stato detto che un’altra bambina è positiva, ma anche lei non va a scuola dal 17 gennaio. Nonostante questo dobbiamo proseguire con la quarantena fino al 27. Inoltre non c’è nessuna considerazione dei bambini guariti dal Covid che hanno dunque l’immunità ma che devono attenersi alle identiche procedure degli altri. Tutto questo è assurdo”.
Il problema è anche delle scuole che devono rispettare protocolli diversi a seconda che si tratti di materna, primaria o media. Una complicazione che il Governo intende risolvere a breve con una normativa, regole più semplici e chiare per tutti.
Anche perché alcune scuole, per calcolare i tempi di stop, non considerano soltanto il tampone positivo ma anche il momento dell’arrivo dei sintomi. Questo naturalmente avviene considerando quanto riferito dai genitori, con notevole rischio di errore.