Omicidio a Montello, l’ipotesi di una faida per il controllo del mercato

01/11/2021 di

La polizia sta scavando nei rapporti all’interno della comunità indiana per fare luce sull’omicidio del 29enne durante una festa a borgo Montello.

I testimoni hanno riferito di una spedizione armata, un gruppo di connazionali è arrivato a casa della vittima durante le festa, ognuno di loro aveva un’arma, bastoni, mazze, ma anche una pistola calibro 9×21. Dopo la rissa, culminata con l’omicidio del 29enne, c’è stato un fuggi fuggi generale, qualcuno è scappato nei campi a piedi, altri a bordo delle auto.

L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina, affidata alla Squadra mobile diretta dal vice questore Giuseppe Pontecorvo. La polizia scientifica è al lavoro per analizzare il materiale trovato sulla scena del delitto, alcuni bastoni, sedie distrutte ma anche tre bossoli esplosi senza colpire nessuno.

Sono oltre 20 i testimoni ascoltati dalla polizia in queste per per ricostruire la dinamica dei fatti e risalire ai responsabili prima della fuga.

La dinamica porta ad escludere un movente occasionale, ma piuttosto spinge gli investigatori verso l’ipotesi di un regolamento di conti forse collegato al mercato del lavoro o al commercio.

D’altronde altre spedizioni punitive, non con esito mortale, sono avvenute in precedenza a San Felice Circeo e ad Aprilia. Bisognerà ricostruire i legami della vittima, il 29enne Singh Jaseer, un lavoratore ormai ben integrato sul territorio che stava festeggiando la nascita del figlio. La mamma e il bambino si trovano in India, ma il progetto era quello di riunire la famiglia in Italia per costruire una vita dignitosa.