Alba Pontina, i giudici confermano: metodo mafioso dei Di Silvio a Latina

14/07/2021 di

Il tribunale di Latina ha riconosciuto l’associazione di stampo mafioso nella sentenza con cui ha condannato appartenenti al clan Di Silvio nell’ambito del procedimento legato all’inchiesta Alba Pontina. I giudici hanno inflitto 24 anni e due mesi al capoclan Armando Di Silvio mentre alla moglie Sabina De Rosa 15 anni e tre mesi. Le altre condanne hanno riguardato Francesca De Rosa a 3 anni e tre mesi, Genoveffa Di Silvio a 5 anni e 4 mesi, Angela Di Silvio a 6 anni e 4 mesi, Giulia Di Silvio a 2 anni e 7 mesi, Tiziano Cesari a 3 anni e 7 mesi e Federico Arcieri a 4 anni. I giudici hanno stabilito anche un risarcimento in favore della Regione Lazio e del Comune di Latina.

LE REAZIONI

COLETTA. «La sentenza emessa oggi dal Tribunale di Latina, che ha confermato il reato di associazione mafiosa per il clan Di Silvio nell’ambito dell’inchiesta Alba Pontina, è un passaggio fondamentale nel percorso di legalità che la nostra città ha intrapreso ormai da tempo e che ha sempre rappresentato per questa Amministrazione una priorità». Così in una nota il sindaco di Latina, Damiano Coletta. «Il Tribunale ha riconosciuto al Comune di Latina, che insieme alla Regione Lazio si era costituito parte civile, un risarcimento di 40mila euro. È una grande soddisfazione per tutti noi ma soprattutto per l’intera comunità di Latina che mi onoro di rappresentare. Utilizzeremo questa somma per progetti che riguardano il Bene Comune».

CIOFFREDI. «La sentenza emessa oggi pomeriggio dal Tribunale di Latina conferma il reato di associazione mafiosa per il clan Di Silvio – commenta Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio -.L’inchiesta Alba Pontina della Questura di Latina coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma per la prima volta nel giugno 2018 ha contestato l’art. 416 bis ad un clan autoctono di Latina ricostruendo lo scenario criminale che a partire dal 2010 è stato caratterizzato da una cruenta egemonia del clan Di Silvio, rappresentando per anni una seria minaccia per la vita sociale, economica e politica del capoluogo pontino».

> ALBA PONTINA, IL PROCESSO ROMANO

FOTOGALLERY, GLI ARRESTI DEL 2018