Aborto sul traghetto da Ponza. La Asl di Latina: L’elicottero non sarebbe stato utile

07/10/2019 di

Interviene la Asl di Latina sul caso della giovane che ha avuto un aborto spontaneo sul traghetto da Ponza.

“La Direzione Aziendale – si legge in una nota della Asl – ha avviato una procedura finalizzata alla ricostruzione dei fatti accaduti sull’isola di Ponza e, successivamente, presso l’ospedale Dono Svizzero di Formia.

Ciò che emerge dalla documentazione, conferma, così come era già stato comunicato per le vie brevi all’On. Simeone prima che la sua nota inviata al Direttore Generale della ASL diventasse di pubblico dominio, quanto è stato oggetto di comunicato stampa nel giorno di venerdì 4 ottobre: i professionisti che hanno avuto in carico la signora, con riferimento al caso di specie, hanno adottato i comportamenti corretti stabiliti dalle linee guida e dalle buone pratiche mediche vigenti.

Più nello specifico – continua la Asl – da quanto emerge dai referti medici esaminati, la paziente, aldilà del comprensibile dolore psicologico per l’evento sfortunato, non ha mai oggettivamente presentato segni clinici di emergenza.

Con riferimento all’aborto spontaneo, è utile precisare che, secondo le evidenze scientifiche, tale evento si verifica in circa il 10-15% delle gravidanze. La causa di un aborto spontaneo isolato è generalmente sconosciuta né è determinabile specialmente in fase iniziale della gravidanza. Nel primo trimestre non esistono rimedi, farmaci o procedure, che possano impedire o bloccare l’evoluzione di un aborto spontaneo. In questo senso, anche l’utilizzo di un diverso mezzo di trasporto, per esempio l’elicottero al posto della nave, non è in grado di modificare in senso positivo l’esito dell’evento abortivo.

Il diffuso impatto mediatico prodotto da un evento dal così evidente carico emotivo, ha purtroppo indirettamente generato un senso di inadeguatezza dei livelli di servizio assicurati sull’isola di Ponza dalla ASL e/o dai suoi professionisti. Proprio questo episodio, analizzato su un piano squisitamente oggettivo, conferma invece la capacità dei professionisti operanti sull’isola nel distinguere chiaramente tra situazioni di emergenza e quelle che non lo sono.

Più in generale, è il caso di ricordare che un paziente colto da infarto sull’Isola di Ponza, grazie all’ormai consolidato rapporto di collaborazione con ARES 118, si trova in sala di emodinamica in meno di trenta minuti. Se nel caso precedentemente raccontato fosse stato utilizzato l’elicottero, peraltro senza ottenere risultati di sorta, e si fosse generata contemporaneamente una situazione di emergenza, oggi saremmo a commentare una storia completamente differente”.