Fuggono dal ristorante senza pagare, il titolare li incastra grazie alle storie su Instagram

28/08/2019 di

Fuggire senza pagare il conto, nell’era dei social, è più rischioso. Emblematica la vicenda del ristorante Made in Italo al lido di Latina. L’altra sera due ragazzi hanno cenato in grande stile, con ostriche e champagne, per poi fuggire in scooter senza pagare il conto di circa 300 euro.

Il titolare, Gianluca Di Cocco, non si è rassegnato a subire l’ennesima ingiustizia e ha iniziato a indagare. E’ riuscito a recuperare delle foto dei due ragazzi, scattate dal tavolo accanto dove si festeggiava un compleanno, e poi le ha pubblicate su Facebook (coperte sul volto) raccontando la vicenda.

«Non ho mai negato un piatto di pasta a tante persone in difficoltà che sono passate qui chiedendo aiuto – racconta Gianluca Di Cocco – ma stavolta mi ha dato veramente fastidio vedere questi due ragazzi mangiare con gusto e bere due bottiglie di champagne, per poi fuggire in quel modo, senza alcun rispetto per il lavoro delle persone e soprattutto senza alcuna necessità. Sono stati talmente furbi, poi, da pubblicare delle storie su Instagram con le immagini della serata al ristorante».

La foto dei furbetti è stata fatta circolare anche in privato, nell’ambiente della ristorazione pontina. In poco tempo quei volti avevano un nome e un cognome. Qualche collega ristoratore di Di Cocco li ha riconosciuti perché erano fuggiti senza pagare anche in altri locali, almeno 3.

Insomma degli “scroccatori seriali”. «Talmente furbi – racconta Di Cocco – che hanno pubblicato delle storie su Instagram proprio dal mio locale. Dopo qualche telefonata avevo tutti gli elementi per presentare la denuncia dettagliata ai carabinieri, che peraltro erano già al corrente di quanto stava accadendo. Intorno alle 19 ho ricevuto la telefonata del ladruncolo, si è scusato impegnandosi a pagare il conto entro la prossima settimana. Io gli ho risposto, facciamo entro domani che è molto meglio, altrimenti andrò a depositar la denuncia che è già pronta».

Il problema dei clienti che fuggono senza pagare è tutt’altro che marginale. «Spesso – racconta Gianluca Di Cocco – usano la scusa delle sigarette, vanno a fumare fuori, magari tutti insieme e poi spariscono. Mica posso mettere una guardia privata all’ingresso del ristorante!».