Ex allieva denuncia: Nonnismo e sessismo alla scuola di volo di Latina

16/01/2019 di

Atti di nonnismo, con «testate» a un’ala di aereo e un tuffo forzato in piscina, facenti parte di un cosiddetto «battesimo del volo» condito di atteggiamenti sessisti, ma anche lettere di biasimo, richiami e punizioni, conclusi con l’abbandono della scuola per diventare pilota militare.

A denunciare questi trattamenti, avvenuti alla Scuola di Volo di Latina – e rivelati oggi dal Corriere della Sera – è stata un’ex allieva, Giulia Jasmine Schiff, residente a Mira (Venezia). Su di essi è stata aperta un’indagine da parte della Procura militare di Roma.

Nel gennaio dello scorso anno la ragazza, 20 anni, aveva vinto il concorso per l’ammissione come allieva ufficiale di complemento dell’Aeronautica, entrando all’Accademia di Pozzuoli, e compiendo il tirocinio alla Scuola di Volo a Latina.

Qui sarebbero avvenuti gli episodi di nonnismo, in particolare dopo la prova di abilitazione avvenuta il 7 aprile, e che la giovane ha documentato con filmati, girati e diffusi dagli stessi allievi. Coinvolta suo malgrado nel «battesimo del volo», si vede la ragazza venire gettata a forza con la testa contro un’ala di aereo nel giardino della scuola, poi gettata in una piscina.

Al rientro a Pozzuoli, dopo le sue proteste, sarebbero iniziate le punizioni, con tre lettere di biasimo, un rimprovero e sessanta turni di consegna, fino all’espulsione, avvenuta il 6 settembre scorso.

L’AVVOCATO. «Ci auguriamo che l’indagine avviata dalla Procura militare di Roma possa accertare la verità di quanto avvenuto. In questa vicenda la mia assistita si è sentita umiliata». È quanto afferma l’avvocato Massimiliano Strampelli, difensore di Giulia Schiff, l’ex allieva della Scuola di volo di Latina che ha denunciato episodi di nonnismo ai suoi danni.

«L’indagine si presenta complessa – prosegue il difensore – perché il codice militare non prevede il reato di nonnismo e quindi l’attività dei pm prenderà in esame altre fattispecie penali». L’avvocato si augura che gli inquirenti possano accertare le responsabilità e i fatti che hanno causato in Giulia «un crollo emotivo».