PAZIENTE DI LATINA IN ATTESA TRAPIANTO SUICIDA A BOLOGNA

25/01/2008 di
Un paziente di Latina ricoverato nel reparto di Chirurgia dei trapianti di fegato e multiviscerali del Policlinico Sant’Orsola di Bologna si è tolto la vita la scorsa
notte, lanciandosi dalla finestra del bagno della camera di degenza dove era ricoverato. Accertamenti sono in corso per capire come abbia potuto aprire la finestra, di solito protetta da una chiusura di sicurezza.

 
L’uomo – 47 anni, originario di Cuneo e residente a Latina – era in lista d’attesa per essere sottoposto ad un secondo trapianto d’intestino, dopo il primo del 2001. Lo scorso anno – secondo quanto ha precisato la direzione sanitaria dell’ospedale – si era verificato un episodio di rigetto cronico irreversibile, a seguito del quale il paziente avrebbe dovuto essere sottoposto nuovamente a trapianto, nel reparto diretto dal professor Antonio Daniele Pinna.
 
Di recente – rifesrisce l’Ansa – l’uomo era stato ricoverato per problemi clinici legati alla sua patologia. Poiché le condizioni generali stavano migliorando, aveva espresso il desiderio di essere dimesso e tornare a casa con la
moglie, che lo aveva assistito durante il ricovero. Le dimissioni erano state programmate per domani. In base alla ricostruzione della polizia, la scorsa notte il paziente, dopo avere staccato la flebo e spento alcuni macchinari ai quali era collegato, si è chiuso in bagno e si è gettato dalla finestra, al primo piano del padiglione 25.
 
In camera con lui c’era un altro degente, che era sotto sedativi e non si è accorto di nulla. A scoprire l’accaduto, verso le due, è stata un’infermiera, che durante un giro di controllo ha notato il letto vuoto e la porta del bagno chiusa a chiave. Quando è entrata, dopo avere forzato la serratura con l’aiuto
di alcuni colleghi, ha trovato le pantofole dell’uomo sotto la finestra aperta. Subito dopo è stato trovato il corpo. L’uomo non avrebbe lasciato biglietti per spiegare il gesto. Secondo la direzione sanitaria del Sant’Orsola, il fatto non
era in nessun modo prevedibile, nè prevenibile. Non era infatti stato rilevato, nemmeno da parte degli psicologi del Reparto, alcun segnale che potesse far presagire l’intenzione di uccidersi. L’Azienda Policlinico – conclude la nota dell’
ospedale – esprime il proprio cordoglio e la vicinanza alla famiglia del paziente.
  
Dell’episodio è stato informato il pm di turno della Procura di Bologna, Valter Giovannini. Sul fatto è stato aperto un fascicolo in cui però non vengono ipotizzati reati. Non sussistono dubbi sull’intento suicida dell’uomo, ma sono stati disposti accertamenti per capire come sia riuscito ad aprire la
finestra, dato che le imposte del reparto hanno una speciale chiusura di sicurezza e, quando vengono regolarmente chiuse, possono essere aperte solo grazie ad un attrezzo – un "manigliotto" – che non è stato ritrovato né nel bagno né vicino al cadavere.