Omicidio Buonamano, l’accusa: sparò Romolo Di Silvio

07/12/2010 di
giuseppe_romolo_di_silvio

A uccidere Fabio Buonamano sarebbe stato Giuseppe Romolo Di Silvio (nella foto accanto) e non Costantino Di Silvio detto “Patatone”. E’ quanto emerge dagli atti dell’indagine chiusa nei scorsi. In base a quanto sostengono gli investigatori della Squadra Mobile, Romolo avrebbe sparato a Buonamano e per errore avrebbe ferito di striscio il nipote che nel frattempo stava reggendo la vittima.

L’omicidio avvenne la sera del 26 gennaio in via Monte Lupone a Latina. Secondo l’accusa il delitto fu compiuto dai due Di Silvio con l’aggravante della premeditazione e dei motivi abietti, oltre che con particolare crudeltà.

Inchiesta hi-tech. Nell’indagine sono state effettuate rilevazioni anche con l’utilizzo di sofisticati sistemi elettronici che, tramite segnale Gps, hanno permesso di tracciare su una mappa gli spostamenti degli indagati e, forse, anche di altre persone coinvolte negli accertamenti.  L’inchiesta è molto corposa: undici faldoni che contengono complessivamente circa 6.000 pagine.  Dentro ci sono almeno sette consulenze tecniche che spaziano dal settore medico-legale a quello balistico, passando per verifiche sulla polvere da sparo e sul Dna lasciato sulla scena del delitto e repertato dagli agenti della Scientifica. E poi, naturalmente, le intercettazioni.  Di ogni genere: da quelle telefoniche e quelle ambientali, fino agli spostamenti rilevati tramite Gps satellitare.  Solo le intercettazioni riempiono due degli undici faldoni depositati l’altro ieri insieme all’avviso di conclusione indagini.

Le aggravanti. Secondo la Procura gli unici responsabili del delitto sono Costantino Di Silvio, detto “Patatone”, e Giuseppe Di Silvio detto “Romolo”, entrambi detenuti in carcere.  L’accusa è detenzione illecita di arma da fuoco e omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione e dei motivi abietti.  Ma c’è anche l’aggravante della particolare efferatezza dell’omicidio.  Nel capo d’imputazione la Procura scrive infatti che i due «hanno agito con crudeltà adoperando sevizie, colpendo Buonamano con tre colpi di pistola e poi trascinandolo per terra con l’autovettura».

  1. Prendendo tutto per buono quello che abbiamo letto e alcuni di noi magari anche studiato, diciamo che 30 anni allo zio e 22/24 al nipote potrebbero essere una adeguata condanna.Si parla di omicidio e concorso in omicidio,porto abusivo d’arma,la premeditazione,i futili motivi,le sevizie….e non e’ il caso di continuare.Lo spettacolo continua….vedremo a cosa si arriverà.

  2. bè la possono far franca con la giustizia degli uomini ma con la giustizia divina nò