LA LETTERA Caro sindaco, quella rotonda che intitolerete a Mammucari fu realizzata da mio padre. E nessuno ci ha avvisato
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Domenico Tassone al sindaco Damiano Coletta.
Egregio signor Sindaco,
nei giorni scorsi la mia famiglia è stata contattata da membri dell’Associazione Culturale “Alessandro Mammucari” a proposito della intitolazione della rotonda tra via Polusca e via Quarto ad Alessandro Mammucari; sono venuto in questo modo a conoscenza che lo scorso settembre la giunta comunale ha deliberato alcuni provvedimenti relativi alla toponomastica della città di Latina, compresa la suddetta intitolazione.
Sperando di non apparire arrogante e fuori luogo vorrei riassumerLe la storia del giardino con gli ulivi presente in quell’angolo della città di Latina.
Quell’area verde è stata progettata e realizzata nel luglio del 2005 da mio padre, Ercole Tassone, su invito della giunta Zaccheo nell’ambito dell’iniziativa dei “salotti della città”; in sostanza si chiese ad alcuni noti imprenditori di Latina di “sponsorizzare” la sistemazione del verde di alcune rotatorie stradali che fino a quel momento erano solo grigi spazi di servizio, sostanzialmente abbandonati.
Gli storici imprenditori del settore forse non avevano bisogno di farsi pubblicità ma, parlo per mio padre e la sua azienda vivaistica, si accettò con entusiasmo l’invito del Comune nell’ottica di dare lustro, bellezza e colore a Latina e ai suoi cittadini.
La realizzazione fu dunque finanziata privatamente, e lo fu per intero anche la successiva manutenzione; tutti contenti e avanti così. A modificare i piani ci si è messo il destino; mio padre è venuto a mancare nel 2011 per cui l’attività dell’azienda è proseguita per circa un anno per poi interrompersi definitivamente.
Poiché chi le scrive sapeva e sa ancora quanto mio padre tenesse a quel giardino e quale generoso spirito comunitario ci fosse dietro alla sua realizzazione e donazione alla città, ha fatto la sola ed unica cosa che andava fatta.
La mia famiglia ha continuato a finanziare direttamente la manutenzione dell’area verde con tutti gli annessi e connessi; chi le scrive si è adoperato in prima persona per occuparsi fattivamente dei lavori durante i weekend e in ritagli di tempo in cui ero libero dalla mia consueta occupazione, che è di tutt’altra natura tra l’altro; se Lei fosse passato da lì in un caldo sabato agostano mi avrebbe sicuramente trovato a tagliare l’erba e potare la siepe di melograno.
Né io né la mia famiglia abbiamo chiesto mai nulla in cambio e, sia chiaro, non intendiamo chiedere ora; in passato ci siamo limitati ad informare gli uffici del Comune che avremmo apposto una piccolissima e discreta targa commemorativa sotto uno degli alberi di ulivo che naturalmente non aveva lo scopo di intitolare l’area al ricordo di mio padre; era solo un modo molto intimo e assolutamente non pubblico di ricordarlo ogni qual volta si andava a manutenzionare l’area.
La nostra unica intenzione era tenere pulito e ordinato, per come era stato pensato e creato, un angolo di pace e bellezza ad uso di tutti i cittadini di Latina.
Nelle foto allegate può vedere alcuni momenti della cerimonia di inaugurazione del 2005 e anche la breve cerimonia organizzata dalla passata giunta Di Giorgi organizzata per “ringraziare” istituzionalmente a distanza di anni quella che credo potremmo definire a buon titolo “cittadinanza attiva”.
Alla luce di quanto detto finora spero che comprenderà la mia amarezza per aver saputo di questa cerimonia di intitolazione da fonti esterne all’attuale amministrazione comunale, che ha completamente ignorato chi l’ha creata e manutenzionata per 13 anni a proprie spese per evitare che cadesse in rovina come tanti altri giardini, monumenti e angoli più o meno riusciti sparsi per la città.
Non una convocazione, non una chiamata, non un cenno di natura istituzionale come ci si aspetterebbe da una amministrazione comunale corretta.
Sottolineo che non contesto assolutamente i fini dell’Associazione Alessandro Mammucari né metto in dubbio i meriti personali e i valori civici della sua persona. Mi sforzo di ipotizzare, perché ne ho la certezza assoluta, che l’area sia stata scelta per via della sua oggettiva bellezza e particolare stato di manutenzione ma mi permetta di vantare su questo un diritto che né la sua amministrazione né l’associazione possono avanzare senza fare violenza alla città e ai suoi cittadini.
Non mi interessa il lato politico della questione ma quello civico e, senza polemica alcuna, vorrei chiederLe qual è il senso etico e morale prim’ancora che istituzionale di questa iniziativa.
Benissimo che un’amministrazione cittadina intitoli luoghi e monumenti a persone degne ma Le chiedo se in questo caso non sarebbe stato più dignitoso il raggiungimento dello stesso o anche un migliore risultato valorizzando uno dei tanti angoli della città che giacciono grigi e bui, in abbandono e senza cura alcuna.
Non sarebbe stato più etico, morale ed in linea con i valori messi in campo dall’attuale amministrazione comunale farsi carico direttamente della realizzazione di un’opera funzionale oppure, vista la mancanza di fondi che costantemente lamenta, del semplice recupero e trasformazione di aree già esistenti ed abbandonate in qualcosa di bello da vedere per Latina e i suoi cittadini anziché mettere un cartello e le mani su qualcosa che già esiste ed ha vita propria?
Io credo di sì.
Di quali valori e principi di bene comune si farebbe portatore il suo movimento se non si rispettano le persone e non si conosce neanche la storia recentissima della città?
La delibera avrà seguito perché naturalmente né io né la mia famiglia disponiamo o abbiamo interesse a disporre di spazi pubblici cittadini ma la nostra collaborazione e il nostro contributo pro-bono alla città finisce qui; provvederemo alla rimozione della piccola targa commemorativa e sospenderemo tutte le attività di manutenzione.
Al contempo auspichiamo che l’area non subirà stravolgimenti e verrà mantenuta in ordine e fedele al progetto originario da chiunque se ne occuperà in futuro, sperando che allo spegnimento dei riflettori su questa cerimonia e in generale su questa amministrazione, al giardino di ulivi non toccherà lo stesso destino di abbandono di tante altre opere, verdi e non, sparse per tutto il territorio cittadino.
RingraziandoLa per l’attenzione, saluto cordialmente
Domenico Tassone
rimostranze sacrosante, mettono in luce l’incapacità amministrativa non solo della Giunta comunale ma dei relativi Capi Settori, i quali dovrebbero conoscere materialmente ogni metro quadrato della città per gestirla con scienza e coscienza, questa “gaffe” definiamola così, denota una profonda crisi culturale che attanaglia non solo la nostra città ma l’Italia intera.
Quindi basta avere un vivaio e fare manutenzione per meritarsi dedicata una rotonda, una via o un quartiere??? mah… solita strumentalizzazione politica… le vie ed i luoghi vanno intitolati a chi nella vita ha dato tanto alla società…io non sono d’accordo, le intitolazione vanno fatte a persone importanti che hanno avuto un ruolo sociale e conosciute dalla maggior parte della popolazione.
i meriti del compianto A. Mammucari sono indiscutibili.
Quella rotatoria è già adornata e mantenuta dalle stesse persone che ne fecero dono a noi cittadini.
Di tanti luoghi privi di arredo urbano o abbandonati proprio quella? Mi sorge un dubbio, forse perchè essendo già in ordine l’amministrazione comunale non spenderebbe un centesimo e farebbe bella figura con la donazione di altri?
condivido pienamente le tue parole….ragazzi, abbiamo voluto il cambiamento, adesso ci siamo forse resi conto che amministrare una città così difficile non è cosa da poco, è giusto che il Sindaco e tutta la giunta facciano un passo indietro, ma non per questo, ma per ben altri motivi molto più importanti che stanno tenendo lo sviluppo di questa città con il freno a mano tirato.