Tangenti in tribunale a Latina, processo il 10 maggio. Ma Lollo ha già patteggiato

10/03/2018 di
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Fissata per il 10 maggio l’udienza preliminare per lo scandalo delle tangenti al tribunale di Latina. L’ex giudice Antonio Lollo, però, non ci sarà perché ha gia patteggiato la pena a 3 anni e 6 mesi, lontano dai riflettori.

Compariranno davanti al gup del Tribunale di Perugia Piercarlo Frabotta gli altri indagati nell’ambito della clamorosa inchiesta che portò ad arresti eccellenti per una serie di favori e tangenti per ottenere gli incarichi nelle procedure fallimentari al tribunale di Latina.

In questi giorni stanno arrivando le notifiche per l’udienza davanti al gup di Perugia che dovrà decidere sulle richieste di rinvio a giudizio presentate dai titolari dell’inchiesta, il procuratore aggiunto di Perugia Antonella Duchini e il sostituto procuratore Massimo Casucci.

I NOMI. L’inchiesta ha coinvolto, a vario titolo, Massimo Gatto, Vittorio Genco, Marco Viola, Fausto Filigenzi, Andrea Lauri, Raffaele Ranucci, Marco Rini, Luigi Fioretti, Vincenzo Manciocchi, Davide Ianiri, Gianluca Abbenda, Franco Pellecchia, Alessandra Ianiri, Marco Ciriaci, Luca Granato, il cancelliere della sezione fallimentare del Tribunale di Latina Rita Sacchetti e il finanziere Roberto Menduti.

Oltre a loro furono indagate anche Antonia Lusena (moglie di Lollo) e Angela Sciarretta (suocera di Lollo).

L’inchiesta portò alle accuse, a vario titolo a seconda dei ruoli, di corruzione, peculato, truffa, falso materiale, falso ideologico, ricettazione, rivelazione di segreti di ufficio.

LA CONDANNA DI LOLLO. Antonio Lollo ha già patteggiato la condanna a 3 anni e 6 mesi. Il processo si è svolto a Perugia, dove è stato spostato per competenza visto che i fatti riguardano magistrati di Latina. Il giudice per l’udienza preliminare, circa un mese fa, ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dalla difesa per il reato di corruzione in atti giudiziari.

Lollo, che si è dimesso dalla magistratura dopo l’arresto, esce così dal processo e, grazie al patteggiamento, incassa una pena tutto sommato mite, considerando che per il reato di corruzione in atti giudiziari il codice penale prevede una pena minima di 6 anni e massima di 12.

 

ALTRI ARTICOLI SU ANTONIO LOLLO

IL TERREMOTO GIUDIZIARIO. Era il 20 marzo 2015 quando 8 persone furono arrestate nell’ambito di un’inchiesta su Lollo. Oltre al giudice civile di Latina, furono arrestati tre commercialisti, un ufficiale della Guardia di Finanza e una cancelliera del Tribunale di Latina.

Le misure cautelari disposte dal tribunale di Perugia colpirono il giudice Antonio Lollo, 48 anni, all’epoca in servizio nella sezione fallimentare del tribunale di Latina; la moglie del giudice, Antonia Lusena, 45 anni, veterinaria; i commercialisti Massimo Gatto, 51 anni; Marco Viola, 53 anni e Vittorio Genco, 55 anni; il sottufficiale della Guardia di Finanza Roberto Menduti, 42 anni.

Per altre due persone fu emessa un’ordinanza da Latina che colpì Rita Sacchetti, cancelliera della sezione fallimentare del tribunale di Latina e Luca Granato, imprenditore di Latina.

Denaro contante e oggetti preziosi per un valore superiore al milione di euro furono sequestrati dalla Polizia come profitto di reato. Le indagini della squadra mobile scattarono in seguito ad una denuncia in ambito di un concordato preventivo in cui si prospettavano fatti di bancarotta e portarono alla scoperta di un consolidato sistema corruttivo.

In particolare gli indagati avrebbero influenzato il corretto svolgimento delle aste disposte dal tribunale di Latina per la vendita di beni oggetto di liquidazione nelle procedure concorsuali. I poliziotti accertarono diversi tentativi di accedere abusivamente al sistema informatico del registro generale della procura di Latina in modo da consentire ad alcuni indagati di conoscere lo stato delle indagini a loro carico.