Processo Tiberio al via, Armando Cusani non si presenta in tribunale

16/05/2017 di

Armando Cusani non si è presentato in aula per la prima udienza del processo legato all’inchiesta Tiberio. In molti lo attendevano e invece il sindaco di Sperlonga ha evitato di farsi vedere dietro alle sbarre della gabbia nell’aula di Corte d’Assise, dove oggi il collegio penale , presieduto dal giudice Francesco Valentini, ha aperto il processo.

Stessa decisione per gli altri detenuti in carcere: Nicola Volpe e Isidoro Masi. Durante l’udienza sono state presentate numerose richieste di costituzione di parte civile. Le istanze sono state avanzate dal Comune di Sperlonga, ma anche di quattro consiglieri di minoranza che lamentano un danno di immagine. Analoga richiesta dai Comuni di Priverno e Prossedi, dall’associazione nazionale Caponnetto e da Carmine Tursi, il confinante dell’hotel Grotta di Tiberio che ha denunciato i primi abusi nell’albergo di Cusani consentendo l’inizio delle indagini.

Tutte le richieste di costituzione di parte civile sono state accolte. Anche quella dei consiglieri comunali di minoranza della lista civica “Sperlonga Cambia“: Alfredo Rossi, Marco Toscano, Alessandro Zori e Carla Di Girolamo, difesi dall’avvocato Guglielmo Raso. I consiglieri si sono costituiti nei confronti di Cusani, Pacini, Masi e Volpe, “per il risarcimento del danno d’immagine – si legge in una nota – provocato dalle vicende che hanno gettato nel discredito e nella perdita di prestigio tutto il Consiglio comunale, senza distinzione alcuna, coinvolgendo in tale discredito anche, loro malgrado, i consiglieri di minoranza. Tale costituzione rappresenta un vero successo, in quanto ammessa unitamente a quella dello stesso Comune di Sperlonga. Tuttavia, come detto, i consiglieri di “Sperlonga Cambia” hanno visto affermare il loro diritto a prendere parte al processo, per differenziare la loro posizione ingiustamente investita dal clamore mediatico suscitato dalla vicenda. I consiglieri hanno peraltro dichiarato nel loro atto di costituzione che vincoleranno l’eventuale risarcimento del danno al comune di Sperlonga, per la realizzazione di opere di pubblica utilità”.

I testimoni indicati dal pm De Luca sono 13 mentre la lista dei testi della difesa di Cusani conta circa 90 nomi. Ora dovranno essere valutate le eccezioni preliminari.

LE ACCUSE. A Cusani (detenuto in carcere da 4 mesi) si contesta il reato di corruzione, in relazione al mancato ripristino dei luoghi dopo l’accertamento dell’ampliamento abusivo dell’Hotel Grotte di Tiberio di Sperlonga, di sua proprietà, abuso sancito tra l’altro da una sentenza di condanna del 2014 emessa dalla Corte d’Appello di Roma. L’indagine prende avvio proprio da qui. Le verifiche dei carabinieri della stazione di Sperlonga avevano consentito di accertare l’inerzia dei responsabili dell’ufficio tecnico del Comune nell’avvio della procedura di ripristino dei luoghi per l’abuso dell’albergo in riva al mare. Secondo gli investigatori, Cusani, pur non ricoprendo in quel periodo la carica di sindaco, aveva una certa influenza sull’amministrazione. Nelle carte dell’inchiesta è infatti contestata la corruzione di due responsabili dell’ufficio tecnico. Nel corso delle indagini sarebbe emersa l’esistenza di un cartello di imprese locali che pilotava appalti di media e piccola estensione riuscendo ad accordarsi sulla scelta del vincitore, con la compiacenza di tecnici e funzionari dei Comuni.

LE GARE D’APPALTO TRUCCATE. La più importante è quella relativa alla riqualificazione del complesso archeologico di Villa Prato, a Sperlonga, per un importo complessivo di 700mila euro. Poi, la ristrutturazione dell’edificio comunale di Prossedi (230mila euro); l’affidamento della pulizia delle strade extraurbane di Priverno (40mila euro); i lavori di restauro dell’istituto scolastico Don Andrea Santoro di Priverno (35mila euro). Del cartello di imprese faceva parte – secondo l’accusa – anche Alessandra Bianchi, 58 anni, imprenditrice di Anzio, tornata in libertà, che come ricompensa per aver accettato di «perdere» una gara, aveva ottenuto un finanziamento per la sua campagna elettorale come candidata al Consiglio comunale di Roma. Un tecnico del Comune di Sperlonga invece, come contropartita per aver indirizzato l’affidamento dei lavori del complesso archeologico di Villa Prato, avrebbe ottenuto come compenso la progettazione di un lavoro da svolgere a Tivoli per 30mila euro.

CHI E’. Armando Cusani, sindaco di Sperlonga per la terza volta, fu eletto Presidente della Provincia di Latina nel 2004, raccogliendo il 58,2% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centrodestra. Fu poi riconfermato Presidente della Provincia nel 2009 con il 56,29%. Per una condanna penale fu poi sospeso dalle funzioni, per effetto della Legge Severino.

GLI ABUSI IN HOTEL. Tra i casi giudiziari nel quale è rimasto coinvolto Armando Cusani, c’è quello degli abusi nel suo hotel di Sperlonga, “Grotta di Tiberio”. Nel settembre 2015 la Corte di Cassazione ha reso definitive le condanne dell’ex presidente della provincia e del suocero Erasmo Chinappi. Confermata la sentenza della Corte d’Appello: condanna a un anno e tre mesi per abuso edilizio. L’abuso d’ufficio era già caduto in prescrizione. In primo grado la sentenza fu emessa dal collegio penale presieduto da Lucia Aielli. Gli abusi riguardavano un muro di recinzione, un locale destinato all’impianto di depurazione della piscina, due magazzini e una veranda. Resta pendente un secondo processo per lottizzazione abusiva.

SOSPENSIONE DOPO LA CONDANNA. Nel novembre 2013 Armando Cusani fu sospeso dal Prefetto di Latina di allora, Antonio D’Acunto, che applicò la legge Severino in seguito alla condanna a un anno e otto mesi inflitta in primo grado dal Tribunale di Latina per abuso d’ufficio. La sospensione fu uno dei primi casi di applicazione della legge Severino, riguardò sia l’incarico di presidente della Provincia sia quello di consigliere comunale di Sperlonga. Cusani era stato condannato a un anno e 8 mesi con sospensione della pena per abuso d’ufficio. Il caso riguardava la rimozione del comandante dei vigili urbani di Sperlonga nel 2003, quando Cusani era sindaco del comune del sud pontino.

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