Controlli del Nas, a Latina sequestrati 15.200 kg di carne sospetta

16/03/2017 di

A gennaio 2017 a Latina presso uno stabilimento di macellazione e lavorazione carni sono stati sequestrati una “cella frigo – congelatore” e un “cassone frigorifero”, al cui interno erano contenuti complessivamente 15.200 kg di carne di vario tipo (suino ed ovi-caprino) carenti della documentazione attestante l’origine e la provenienza. Lo comunica il Ministero della Salute.

«La filiera delle carni – si legge in una nota – è oggetto di sistematici controlli eseguiti dai Carabinieri del NAS nell’ambito di una pianificazione annuale concordata con il Ministro della Salute. Obiettivi dei servizi sono gli allevamenti, i mangimifici, le industrie di macellazione e trasformazione nonché le strutture di vendita all’ingrosso e al dettaglio».

«Le verifiche – prosegue il ministero – mirano ad accertare il possesso dei necessari requisiti igienico strutturali ed il rispetto delle normative di settore, sia di derivazione europea che nazionale e tendono, altresì, all’individuazione degli animali non correttamente identificati e iscritti alla Banca Dati Nazionale e delle carni di provenienza non tracciata al fine di infrenare fenomeni di commercio e macellazione clandestina di carni non certificate dagli organismi di controllo sanitari. Nell’ambito della strategia operativa del NAS, si inseriscono i controlli annualmente eseguiti e che hanno riguardato, tra le altre, anche alcune aziende oggetto di servizi televisivi nel corso dei quali sono state denunciate presunte situazioni pregiudizievoli per il benessere degli animali.

Nell’ultimo triennio, di concerto con il Ministero della salute, i Carabinieri del NAS hanno predisposto mirati controlli negli allevamenti intensivi di animali da reddito, diretti a prevenire e reprimere trattamenti illeciti praticati sugli animali, effettuati sia mediante l’abuso di farmaci veterinari regolarmente registrati, che di sostanze farmacologicamente attive vietate (sostanze ad azione ormonica, tireostatica e delle sostanze beta-agoniste), potenzialmente pericolose sia per la salute degli animali che per quella umana, con particolare riferimento a: tenuta degli animali nei siti (spazi dedicati – condizioni igienico-sanitarie); sovraffollamento; stato di nutrizione e di salute degli animali; utilizzo di mangimi deteriorati; utilizzo di anabolizzanti o di altre sostanze non consentite; identificazione degli animali; sterilizzazioni e vaccinazioni; condizioni di trasporto; metodi di stordimento e di macellazione e macellazione clandestina di ovini, solitamente agnelloni fino a 6 mesi di vita, venduti in nero dagli allevatori.

Nel periodo 2015-17 i controlli sull’intera filiera produttiva (importazione, allevamento, macellazione, distribuzione e vendita al dettaglio) sono stati pari a 9.293 a seguito dei quali sono state riscontrate 2.955 irregolarità, segnalate 2.109 persone alle autorità Amministrative e 623 a quelle Giudiziarie. Le sanzioni penali sono state 1.296 mentre quelle amministrative 3.821 per un importo di EUR 4,3 mln. Il valore delle strutture, dei capi e dei prodotti sottoposti a sequestro è stato pari a EUR 225 mln. Nell’anno 2015 i controlli mirati agli allevamenti sono stati complessivamente n. 1.143, nel corso dei quali sono state rilevate 328 non conformità a seguito delle quali sono state segnalate 259 persone alle Autorità Amministrative e 129 all’Autorità Giudiziaria. Le sanzioni penali irrogate sono state pari a 326 mentre quelle amministrative 322, per un valore economico di EUR 735.600. Nel 2016 si è registrato, rispetto all’anno precedente, un incremento dei controlli, che hanno portato complessivamente a 1.916 verifiche, da cui sono conseguite 424 irregolarità. Sensibile è stato anche l’aumento delle persone segnalate all’Autorità Amministrativa (292), nonché le sanzioni pari a EUR 793.400,00. Particolarmente utile è stata la collaborazione instaurata con le associazioni di categoria, anche dello specifico settore, in tema di controlli volti a garantire la salubrità degli alimenti destinati al consumatore finale e le previste condizioni igienico sanitarie degli allevamenti e delle aziende di trasformazione, senza trascurare il benessere degli animali. Inoltre, d’intesa con la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, sono stati eseguiti mirati controlli anche per contrastare l’insorgere e la diffusione di malattie infettive sul patrimonio zootecnico.

Il quadro di situazione, che deriva dal complesso delle attività svolte sul campo evidenzia, rispetto al totale delle irregolarità amministrative rilevate, soprattutto l’inosservanza delle norme sull’identificazione dei bovini (28%), la carenza di condizioni igienico-strutturali (25%), le norme sulla produzione e l’igiene dei mangimi (13%), sui criteri di protezione negli allevamenti e nei trasporti (2%) e l’uso dei farmaci veterinari (3%). Sotto il profilo penale, le inosservanze significative riguardano, il maltrattamento (10%), la ricettazione (8%) e l’abbandono degli animali (3%). Infine, le recenti attività effettuate congiuntamente con altre specialità dell’Arma ed in particolare con i Carabinieri dei Nuclei Operativi Ecologici hanno consentito interventi su 7 strutture ove erano presenti coperture in Eternit e 2 discariche abusive. Si precisa inoltre che accanto all’attività ispettiva dei Carabinieri del Nas è compito delle Aziende sanitarie locali (Asl) verificare e controllare il rispetto della normativa che coinvolge tutta la filiera. Nello specifico, ecco gli ultimissimi dati aggiornati che illustrano i controlli mirati nella filiera delle carni e nel dettaglio quelli sugli allevamenti intensivi di animali da reddito».

Per quanto riguarda Roma si legge ancora nel comunicato «Settembre 2015 sono stati denunciati all’A.G. 4 allevatori e 2 operatori agricoli per aver proceduto all’abbattimento ed alla macellazione di ovini in luoghi non autorizzati e privi dei requisiti minimi volti a garantire l’igiene e la salubrità delle operazioni di taglio, sezionamento e recupero degli scarti di lavorazione. Sequestrati/e: 9 carcasse di agnelli abbattuti ed in corso di macellazione; 34 ovini privi di marchi auricolari; 190 litri di latte crudo ovino; un locale abusivamente adibito alla macellazione.

A gennaio 2017 a Latina presso uno stabilimento di macellazione e lavorazione carni sono stati sequestrati una “cella frigo – congelatore” e un “cassone frigorifero”, al cui interno erano contenuti complessivamente 15.200 kg di carne di vario tipo (suino ed ovi-caprino) carenti della documentazione attestante l’origine e la provenienza.

Nel febbraio 2017 a Viterbo un allevatore di origini croate, titolare di 4 allevamenti e di un impianto di macellazione, e un veterinario sono stati segnalati all’A.G.: il primo, mediante falsificazione dei registri dei trattamenti farmacologici, del registro delle movimentazioni della banca dati nazionale del Ministero della Salute e della documentazione sanitaria e commerciale, aveva posto in commercio carne di pollo fresca falsamente dichiarata biologica, di fatto ottenuta da animali allevati con il metodo convenzionale, provenienti dai 4 allevamenti di cui è legale responsabile; il secondo, quale veterinario incaricato di seguire gli allevamenti di cui al punto precedente, aveva omesso di redigere le prescrizioni medico-veterinarie e di annotare sui previsti registri i trattamenti farmacologici somministrati ai “polli biologici“, che ne avrebbero determinato il declassamento a polli convenzionali ed inserito nella banca dati nazionale informazioni ideologicamente false relative alle movimentazioni degli animali; entrambi, per aver omesso di osservare le disposizioni inerenti le modalità di tenuta e compilazione del registro dei trattamenti di animali destinati alla produzione di alimenti ed omesso la tenuta in azienda del registro dei trattamenti terapeutici prescritti o eseguiti sugli avicoli allevati e destinati alla produzione di alimenti».