Droni per rubare i Tir, scoperta la base a Latina. Tre arresti

28/01/2017 di
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Era specializzata, secondo gli investigatori, nei furti di camion e tir ai danni di ditte di tutto il centro Italia, la banda di tre persone arrestata nella notte nell’ambito di un’articolata indagine svolta dalla Digos di Terni, in collaborazione con le questure di Latina e Grosseto e gli agenti della polizia stradale di Latina.

Secondo quanto accertato dagli agenti, la banda aveva la sua base logistica proprio a Latina, ma avrebbe commesso furti seriali nella zona industriale di Terni, dal maggio 2016, e nelle province di Grosseto, Latina, Frosinone e Perugia, secondo un articolato modus operandi. Le indagini hanno consentito di scoprire che gli indagati utilizzavano moderne tecnologie ed in particolare droni per le fasi di preparazione dei furti.

L’operazione «Actros», ancora in corso, ha permesso di recuperare i mezzi pesanti rubati e il materiale a bordo, spesso di valore. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel primo pomeriggio dal procuratore della Repubblica Alberto Liguori e questore Carmine Belfiore, nel corso di una conferenza stampa nella sala riunioni della questura di Terni.

L’INDAGINE. Sono nove, al momento, gli episodi contestati a tre romeni presunti componenti di una banda specializzata in furti di mezzi pesanti ai danni di ditte ternane e delle province di Grosseto, Latina, Frosinone e Perugia, scoperta dalla Digos di Terni. I tre, di età compresa tra i 30 e i 31 anni, tutti disoccupati e residenti in provincia di Latina – dove è stata scoperta la base logistica del gruppo – sono stati arrestati al termine di un’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Marco Stramaglia, avviata a maggio 2016, dopo il primo furto di tre tir Mercedes Actros e tre semirimorchi, con all’interno rotoli di acciaio, nella ditta ternana Asciutti Autotrasporti. Avevano fatto seguito altri episodi simili, sempre ai danni di semirimorchi carichi di merce e di tir Mercedes, tanto che nel Ternano il fenomeno aveva destato allarme tra le associazioni di categoria degli autotrasportatori del territorio, tra cui Confindustria.

Il prefetto Angela Pagliuca aveva quindi riunito più volte il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, durante il quale era stato deciso il potenziamento del sistema di videosorveglianza nelle aree industriali. In base a quanto accertato dalla polizia, la banda agiva secondo uno schema collaudato: nelle ore serali i componenti del gruppo partivano, organizzati, da località del basso Lazio per raggiungere nelle prime ore notturne i luoghi da colpire, preliminarmente individuati in accurati sopralluoghi compiuti nei giorni immediatamente antecedenti il furto. Obiettivo della banda era rubare camion di alcune marche e modelli, macchine da lavoro, mezzi di trasporto eccezionale e attrezzatura da cantiere. Una volta commesso il furto, il gruppo riprendeva la via del ritorno percorrendo preferibilmente strade secondarie per eludere i controlli della polizia, fino a raggiungere le località di partenza e consegnare la refurtiva a ricettatori locali. Questi ultimi, a loro volta, provvedevano a «ripulire» i tir per rimetterli nel mercato, sia nazionale sia estero, sostituendo i telai originali e falsificando le carte di circolazione. La banda aveva adottato alcuni accorgimenti per evitare di essere rintracciata, come l’uso di schede telefoniche intestate a prestanome, che venivano periodicamente sostituite insieme ai cellulari.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari e in capannoni industriali della provincia di Roma e Latina, utilizzati per nascondere i mezzi rubati, sono stati scoperti e sequestrati quattro tir, un escavatore Caterpillar, una macchina rullatrice da asfalto, sofisticati sistemi elettronici per inibire anche i più evoluti sistemi di allarme e geo-localizzazione, numerosissime chiavi di automezzi rubati, targhe, motori Mercedes di tir rubati, una centralina elettrica per memorizzare i codice delle chiavi elettroniche, altro materiale edile ed industriale provento di vari furti, oltre a 10.000 euro in contanti. Tutto il materiale è stato restituito ai proprietari.