Gestione in house dei rifiuti; CISL Latina: “Chi pagherà?”

09/08/2016 di
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latina-rifiuti-strada-cassonettiLa sospensione del bando per l’igiene urbana redatto da Barbato è probabilmente l’argomento più caldo di questi ultimi giorni. Una sospensione che però non è stata ancora di fatto messa nero su bianco. Gli indirizzi politici della maggioranza – una gestione in house con il Comune socio unico – sono stati resi noti dall’Assessore all’Ambiente Roberto Lessio nell’incontro con la stampa dello scorso 5 agosto; l’apertura delle buste con le due roberto-lessioofferte pervenute è stato rinviato a data da destinarsi. Bisogna tuttavia aspettare la pronuncia dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, alla quale è stata chiesta una valutazione sia sull’iter che ha portato alla stesura del bando sia su alcune criticità (sottostima degli impegni di spesa e condizioni di partecipazione stringenti) rilevate nel capitolato. Un’eventuale conferma di tali incongruenze da parte di Cantone e i suoi segnerà la strada per il cambio di rotta su una nuova gestione pubblica. Un’opzione che in realtà non trova l’assenso di tutti gli attori in scena.

Il punto su cui si è tutti d’accodo e per cui non varrebbe il collegamento semantico con la metafora della sedia di Gaber rispolverata da Lessio, è il superamento della società mista. Questi furono gli indirizzi dati dalla precedente amministrazione. E in questo senso era diretta la posizione del precedente dirigente del settore Grazia De Simone, ma con una curva verso l’esternalizzazione e non verso una società pubblica. Un ribasso d’asta, migliori proposte dei partecipanti, abbattimento dei rischi economici ed amministrativi per il Comune, una pontenziale lesività al principio comunitario di libera concorrenza di una gestione in house: sono questi i fattori che facevano pendere l’asticella per un’affidamento esterno a privati con gara pubblica. Ed è proprio su questa valutazione che è improntato il bando redatto durante il commissariamento Barbato e finito nella lente d’ingrandimento dell’amministrazione Coletta.

Sulla bilancia dei pro e contro alla proposta di Lessio – appoggiata, tra l’altro, anche dai dipendenti di LatinaAmbiente – bisogna però posizionare anche i vantaggi della scelta dell’in house. Su tutti un maggior controllo delle attività da parte dell’Ente e un risparmio sulla remunerazione del capitale investito che porterebbe ud un abbassamento dei costi delle tariffe.

Ma a fare da contrappeso a questo aspetto, oltre agli elementi evidenziati da quella famosa relazione dell’Ufficio Ambiente, c’è un fattore quantomeno da non sottovalutare: da dove verranno presi i soldi per realizzare una nuova società in house? Si stima che il costo di una operazione del genere possa attestarsi intorno ai 20 milioni di euro solo per la fase iniziale. Un quesito sollevato da roberto-cecere-cisl-latinaCISL Latina che, per mezzo delle parole del segretario generale Roberto Cecere, mostra una certa perplessità per la scelta arrivata da Piazza del Popolo. “In un momento storico in cui le casse del pubblico sono completamente vuote, – dichiara il leader della compagine pontina del sindacato – la domanda che ci poniamo è chi farà gli investimenti? In quali tempi ? è ovvio che se il comune non riesce a riorganizzarsi in tempi congrui e a garantire delle adeguate risorse economiche, la soluzione migliore in un simile scenario dovrebbe essere sollecitare degli investimenti privati.” Senza dimenticare il destino dei lavoratori che si trovano nel mezzo  delle tensioni tra società e Comune. “In ogni caso – conclude Cecere -, come parti sociali, il punto fondamentale per noi è e resta la salvaguardia dei posti di lavoro e il decoro della città.”

La questione dovrebbe arrivare prossimamente in Consiglio Comunale. Intanto, oltre alle valutazione dell’Anac, si attende quella dell’attuale dirigente all’Ambiente Emanuela Pacifico. E’ lei che avrà il compito di rinviare l’apertura delle buste. Si prospettano nel breve termine, visto che il termine dell’affidamento del servizio a LatinaAmbiente è stato anticipato al 30 settembre – ulteriori sviluppi sulla linea da percorrere; e intanto il dibattito continua.

  1. Sindacati e Comune ripristinate gli LSU anche con l’aiuto della Regione Lazio, i Lavoratori Socialmente Util!!! I costi lì abbatteranno con tutta la gente che ha perso il posto di lavoro e la tanta disoccupazione che regna a Latina!