Arresti Di Silvio, dalla politica un plauso alla polizia

21/10/2010 di
fabrizio_cirilli

Dopo gli arresti del clan Di Silvio sono molti gli interventi di analisi da parte dei politici.

FABRIZIO CIRILLI –  All’indomani dell’ennesima retata delle forze dell’ordine coordinate dal questore D’Angelo e che ha portato a diversi arresti nel capoluogo, Fabrizio Cirilli torna a sottolineare con forza quanto denunciato da ben sette anni. Denunce che erano prologo di quanto sta accadendo negli ultimi mesi a Latina e che finalmente, alla luce delle operazioni delle forze dell’ordine, potranno essere un punto di partenza per non sottovalutare anche in futuro la questione legata alla criminalità sul nostro territorio. “Nel 2003 – afferma Cirilli – lo mettemmo per iscritto e lo facemmo presente a voce all’on. Mantovano, allora sottosegretario all’Interno, venuto in visita a Latina: “…..di fronte alla criminalità presente sul nostro territorio ed in particolare ad alcuni personaggi ad essa collegati , non ci si può e non ci si deve porre con la ‘teoria dei fatti isolati’, analizzando cioè ogni azione malavitosa come cosa a sé, poiché questo preclude la possibilità di capire ciò che sta accadendo e di poterlo contrastare con mezzi e strumenti adeguati; è un po’ il meccanismo perverso che si era instaurato in Sicilia prima dell’era Falcone….”. “Negli anni successivi abbiamo continuato e cercato di far tenere alta la guardia su questa delicata situazione in tutte le sedi istituzionali competenti, fino a che, esasperati dall’assordante silenzio che ruotava intorno alle nostre denunce e alla luce di ulteriori fatti di sangue conseguenza di vere e proprie faide, nel febbraio del 2010 abbiamo deciso di tappezzare la città di manifesti. Ci sono voluti sette anni per riconoscere ciò che allora era già scritto negli atti e nei fatti; sette anni di minacce, di estorsioni, di prepotenze, di ferimenti ed omicidi che hanno infierito sulla nostra città, sulle nostre imprese, sulle nostre famiglie. Tutto ciò deve costituire un insegnamento affinché non vengano ripetuti gli errori commessi, perché ormai è evidente che tutto questo è conseguenza di qualcosa che non ha funzionato. Ora ritengo che non sia tanto importante fossilizzarsi sul passato ma piuttosto occorre concentrarsi e capire quali dovranno essere le prossime azioni da mettere in campo al fine di non ripetere quegli stessi errori. A tal proposito credo che sia giunto il momento che tutte le forze politiche, istituzionali, sociali e religiose del nostro territorio si associno per pretendere il potenziamento, al fianco delle Forze dell’Ordine, di mezzi, strumenti e risorse umane adeguati al contrasto della criminalità organizzata”.

CLAUDIO MOSCARDELLI – Le ultime due iniziative delle forze dell’ordine in ordine a situazioni sensibili di Latina e della provincia nell’ambito della generale azione di contrasto della criminalità rappresentano la migliore espressione del cambio di passo avvenuto sul nostro territorio negli ultimi tre anni. Nel ringraziare la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e tutti i corpi dello Stato che quotidianamente sono impegnati contro le organizzazioni criminali, voglio esprimere la mia sincera gratitudine, l’apprezzamento e la stima per il Questore d’Angelo e per i Suoi collaboratori che con professionalità, determinazione ed efficacia colpiscono la criminalità organizzata. Le azioni intimidatorie a nulla sono valse e né hanno minimamente interferito con le capacità d’intervento delle forze dell’ordine. La situazione è totalmente cambiata rispetto a 3 anni fa quando in più occasioni in cui veniva lanciato l’allarme di una criminalità sempre più potente nella nostra provincia, venivano da parte di alcuni vertici istituzionali giudizi liquidatori con conseguente illustrazioni di statistiche rassicuranti sulla criminalità sul nostro territorio.
L’avvicendarsi di più vertici istituzionali a Latina e Provincia ha finalmente determinato quella reazione costante di tutte le forze dell’ordine che ha portato Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza ad ottenere risultati eccellenti con colpi durissimi inferti alle organizzazioni criminali. In particolare Latina e Sabaudia, realtà diventate protagoniste di recente, sono state l’espressione della comprensione e della reazione di un fenomeno criminale divenuto potente e pericoloso, sempre sottovalutato. I Governi nazionali che si sono succeduti hanno sempre ignorato la gravissima situazione di Latina e non hanno supportato l’azione di vertici delle forze di polizia in quanto hanno ignorato sistematicamente la necessità di rivedere organici del tutto inadeguati. Ho già compiuto alcuni passi nei mesi scorsi per ottenere dal Ministro dell’Interno un’attenzione maggiore alle esigenze di Latina e della Provincia ed attengo ancora con fiducia una risposta positiva. Sono consapevole che un’efficace azione di contrasto alla criminalità deve poggiare sull’azione determinata delle forze dell’ordine sul pieno sostegno politico istituzionale alla loro azione e sull’adesione, sostegno e collaborazione da parte dei cittadini. Politica ed istituzioni si sono in modo eclatante divise sul sostegno o nella delegittimazione all’azione degli organi dello Stato e questo sottolinea ancora di più il valore dell’impegno delle forze dell’ordine. Proporrò al partito democratico una campagna politica di sostegno all’azione delle forze dell’ordine sia nelle istituzione sia tra i cittadini affinché, la fiducia ed il sostegno popolare verso gli uomini e le donne, che ogni giorno rischiano la loro vita per la sicurezza dei cittadini, sia forte e visibile.

STEFANO GALETTO – “E’ doveroso un plauso all’encomiabile lavoro svolto dalla squadra mobile di Latina, sotto la guida del Questore D’Angelo ” così commenta l’On Stefano Galetto la notizia dell’arresto avvenuto nella mattinata di mercoledì di ben 11 membri del clan Di Silvio, da parte della squadra mobile di Latina e di Roma con il coordinamento della Procura della Repubblica. “E’ sicuramente un duro colpo alla criminalità che, come dimostrano i risultati delle investigazioni e i sanguinosi fatti verificatesi nei primi mesi dell’anno, non solo trova le sue vittime proprio tra i piccoli e medi commercianti del capoluogo, ma ha tra i suoi bersagli le stesse forze dell’ordine e i rappresentati dello Stato – continua il consigliere regionale – per questo lo ritengo un segnale importante, in grado di dimostrare la presenza sul territorio dello Stato e delle Istituzioni”. E conclude: “Un lavoro di investigazione, quello della Procura, che si rende degno di nota, sicuramente per l’enorme rilevanza, ma soprattutto perché risponde alle richieste dei cittadini, incrementando la sicurezza e la percezione che ne hanno gli abitanti della nostra Provincia”.