LA LETTERA Negozi chiusi a Latina? Anche i commercianti hanno le loro colpe

21/02/2016 di
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negozio-chiuso-affittasi-latina-cartelloGentile Latina24ore, leggo in questi giorni tanti commenti sulla chiusura di molte attività, alcune storiche, nel centro di Latina.

A parte la reazione impulsiva legata a tanti ricordi che ognuno di noi può avere pensando a tal negozio, a tal bar, a tal ristorante, mi domando e domando a tutti: quali sono le responsabilità dei commercianti in tutto ciò? Secondo voi i negozi del centro hanno saputo adeguarsi ai cambiamenti imposti dalla società?

A mio avviso no, almeno non tutti. Penso agli orari assurdi: negozi che chiudono anche 3 ore per la “pausa pranzo” mentre nei centri commerciali sono aperti dalle 8 alle 20.

Penso all’offerta a volte limitata di tanti negozi rimasti legati a una concezione davvero antica del commercio. Non voglio generalizzare, ma davvero in alcuni casi l’offerta del centro è scesa a livelli piuttosto bassi. Ci sono, è vero, negozi di qualità, imprenditori capaci, ma c’è anche tanta mediocrità.

Sicuramente gli affitti altissimi avranno contribuito a molte chiusure ma penso ci siano tanti altri aspetti da non sottovalutare sui quali sarebbe opportuno interrogarsi.

Un saluto

Serena

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  1. @serena
    e diciamo le cose come stanno, smettiamola di fare del “politichese”.
    Gli affitti sono troppo alti, i prezzi sono troppo alti, la professionalità questa sconosciuta.
    Latina non è Montecarlo………….

  2. La storia è sempre quella chiudono e ripartono cambiando la denominazione sociale e amministratori della stessa poi in ogni caso alcuni dipendenti lavorano in nero oltre ad essere sfruttati come schiavi per ore
    Se questo è creare posti di lavoro….oltretutto una volta in un negozio del entro un proprietario ha cazziato la ommessa ad alta voce e lei se ne stava zitta e mosca!

  3. ma di quali cambiamenti sta parlando? Forse della pressione fiscale intollerabile, delle tasse locali e nazionali che ormai hanno raggiunto il 65%?
    Forse Serena ha ragione su una cosa sola, sui centri commerciali, ma con accezione negativa, che sono proprio le multinazionali a condizionare negativamente i mercati e il commercio uccidendo la piccole e media distribuzione.
    Ciò che il consumatore medio non vede (non può vedere) è la concentrazione della produzione di beni servizi sempre più nelle mani di poche multinazionali che determinano i mercati, produzioni e prezzi all’origine e poi al dettaglio, il consumatore medio ignaro accoglie favorevolmente in quanto risparmia, ma non vede che il sistema del libero mercato sta morendo perchè condizionato da grandi gruppi holding industriali che eliminano la concorrenza grazie ad una politica governativa collusa.

  4. E in più mettiamoci che ci sono famiglie di immobiliaristi che affittano appartamenti e negozi percependo una parte dell’affitto (sproporzionato comunque se si considera che siamo a Latina) in nero, e che hanno venduto appartamenti e negozi ricevuti in eredità dai genitori (che sapevano gestire adattandosi alla situazione economica) percependo una gran parte in nero, e che quando affittano i negozi si fanno dare la cosiddetta buona entrata tutti questi fattori sommati danno questi risultati e i commercianti cercano di districarsi in questo labirinto.

  5. Prima di fare i professoroni e scrivere baggianate, provate con i vostri soldi ad aprire una attività e ad avere dei dipendenti…forse allora vi renderete conto che stiamo combattendo una guerra impàri. Decidono un tassa? zitto e paga, esce un regolamento? adeguati e paga…affitto? a sensazione del proprietario, indipendentemente dal momento storico…Parliamo di una città che nel 1980 contava 110mila abitanti, ora ne conta 120000 dei quali 20000 extracomunitari rumeni o cinesi che non SPENDONO UN EURO in ristoranti, in negozi e altre attività. tutto rimane o va nei loro paesi…
    in più ci si mettono i sognatori di ZTL che non ha ne capo ne coda..progetto fallimentare che ha portato alla chiusura definitiva di piccole attività che resistevano…siete imprenditori? avete provato? allora potete commentare…altrimenti ZITTI. non vi azzardate a sparare sentenze…oltre che lavorare 7 giorni a settimana, la notte si pensa a come risolvere le giornate…senza malattia naturalmente….

  6. Sono d’accordo con Homer, appartengo a quella schiera di imprenditori che 1 anno fa ha deciso di chiudere l’attività per limitare le spese e gli indebitamenti che in questi ultimi 4 anni non sono riuscito a fare fronte. Per quelli che non vedono la pausa pranzo di 3 ore in realtà è di 20 minuti il resto viene messo a disposizione del lavoro che non può essere svolto in presenza di clienti nell’orario di apertura, Probabilmente molti colleghi possono mancare di professionalità, ma diciamo che questa corsa al ribasso in tutti i settori fa dimenticare al cliente che un negozio non è come trovarsi al mercato dove si tira al prezzo più basso, ogni giorno una cosa del genere potrebbe portare ad un minimo di impazienza dopo 10/12 ore di lavoro. Qualcuno dimentica che in una attività commerciale ci sono dei costi fissi che non sono solo le bollette o l’affitto, ma anche i contributi personali e dei dipendenti (oltre al loro stipendio) e se trovate troppo caro un servizio o un articolo, non si può dire “quello è un ladro” perché alla fine del mese nessuno ti fa sconti soprattutto lo stato, qualcuno dimentica che l’utile prodotto da una vendita oltre a l’IVA del 22% è tassato al 50% vuol dire che la rimanenza serve per pagarsi i contributi, lo stipendio/i del/i dipendente/i e le bollette/affitto e se qualcosa avanza ci si prova anchec d avere un minimo di stipendio . A chi dice che i centri commerciali rimangono aperti anche in pausa pranzo e il sabato e la domenica, faccio presente che uno ha il diritto a vivere la propria vita non esiste solo il lavoro. Ricordo riallacciandomi a quanto detto prima che un imprenditore, oltre a non avere orari di lavori ben precisi 10/12 ore di lavoro come minimo , non ha ferie o malattie pagate, una volta forse ci si arricchiva anche, ma se molte attività chiudono o cambiano nome o cambiano semplicemente gestione, una domanda fatevela oppure provate anche voi a investire i vostri risparmi in una attività commerciale, poi tra qualche mese ne riparliamo. Fare commenti a vanvera prima di conoscere la situazione reale della nostra economia è di cattivo gusto, oltre al fatto ci sarebbe da dire su persone, invece, che si presentano davanti alla tua vetrina con macchine da 60/80 mila euro e poi fanno gli schizzinosi a spendere 20 o 30 euro.

  7. Volete vedere come si fa commercio nel 2016 in maniera redditizia? Andate a farvi un giro a Castel Romano o a Valmontone e capirete… E fra qualche anno la concorrenza del commercio elettronico cambiera’ ancora una volta le regole del gioco! E voi ancora a maledire la ZTL…

    • Caro Davideeeeee per molti, a Latina, l’importante e’ PELARE il pollo di turno, e lo dico per esperienze dirette vissute.Ristorazione, dove se sei “amico paghi meno” (come se i soldi avessero valore diverso) abbigliamento, vai a Roma e trovi gli STESSI IDENTICI capi al 30% in meno, immobili con prezzi da Montecarlo, concessionari auto moto etc etc.
      Il tutto in un paese dove le retribuzioni medie sono piuttosto bassine.