BIANCHI: A VITERBO FINO 8 MILIONI DI PASSEGGERI

26/11/2007 di
Il futuro scalo di Viterbo, che potrebbe essere realizzato in 3-4 anni secondo le indicazioni del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, dovrà essere in
grado di assorbire al 2020 un traffico di 6-8 milioni di passeggeri.

 
Lo ha spiegato lo stesso Bianchi annunciando l’individuazione del terzo aeroporto laziale. La valutazione comparativa da parte della commissione tecnica tra i diversi siti (Viterbo, Frosinone, Latina e Guidonia) – è stato
evidenziato nel corso di una conferenza stampa – ha preso in esame una serie di parametri di compatibilità tra i quali la compatibilità aeroportuale, aerea, territoriale ed economico-funzionale, valutando i requisiti presentati da
ciascun sito. L’opportunità di un terzo scalo muove da più esigenze, quali in via prioritaria l’alleggerimento con urgenza del traffico a Ciampino, pari a 4 milioni di passeggeri nel 2006 e con un trend di ulteriore crescita, mentre si vuole fissare la soglia di ricettività a quota 3 milioni di utenti; inoltre, la necessità di rispondere alla crescente domanda di traffico che nel Lazio è stimata in circa 56 milioni di passeggeri nel 2020, a fronte di una capacità di Fiumicino pari a 46 milioni di passeggeri. 

Dopo la scelta del sito, il successivo passo sarà la convocazione della Conferenza dei servizi per stabilire tempi, modi e costi della nuova struttura, comprese le opzioni su società di gestione e compagnie aeree. La scelta della
commissione, composta oltre che dai tecnici dei ministeri dei Trasporti e della Difesa, anche da Enac, Enav e Stato Maggiore dell’ aeronautica militare, è stata però subito contestata dai rappresentanti dell’associazione ‘Aeroporto per Latinà sulla base di dati che a loro dire, evidenzierebbero l’opportunità di
far cadere la scelta su Latina anzichè Viterbo. 
 
Tra gli argomenti a favore di Viterbo citati nella relazione tecnica, oltre al fatto che tale sito è l’unico per il quale esiste un atto programmatico per l’apertura dello scalo al traffico civile, anche il parere del ministero della Difesa che
ritiene «del tutto incompatibili con lo sviluppo del traffico civile e commerciale» le attività militari attualmente svolte negli scali di Frosinone, Latina e Guidonia, mentre reputa che le stesse possono essere rese compatibili nello scalo di
Viterbo, dove tra l’altro sono inoltre più contenuti i costi della delocalizzazione delle stesse attività: 7 milioni di euro in 8-12 mesi. Sia a Viterbo che a Frosinone che a Latina, «è presente un network locale – evidenzia la commissione – propenso ad investire nello sviluppo del traffico aereo commerciale a favore di una valorizzazione del territorio».
«È la prima volta che si programma lo sviluppo – ha detto il presidente Marrazzo – la politica offre delle scelte ma poi è il mercato a decidere. In tutti i casi, non ci faremo condizionare». Riguardo alla scelta sui gestori dello scalo,
Bianchi ha rimandato alle decisione della Conferenza dei servizi mentre sulla forte presenza di Ryanair a Ciampino, il ministro ha invitato il vettore low cost «a rispettare le esigenze del governo nazionale e locale e a restare nell’ambito delle regole di comportamento e di buona educazione».