APRILIA, SI GETTA DAL BALCONE CON I DUE FIGLI: MORTA

24/11/2007 di
Tiziana Biondo,una donna di 35 anni affetta da una forte depressione, si è uccisa lanciandosi dal balcone di casa e trascinando con sè due figli piccoli rimasti gravemente feriti. Un tonfo sordo arrivato dalla strada: solo quando si è affacciato ha visto la moglie e i figli a terra e ha cominciato a urlare disperato.

 
La madre dei suoi bambini era morta, i piccoli sanguinanti, immobili. È la scena alla quale ha assistito il marito della donna che oggi intorno alle 17.30 ad Aprilia ha deciso di farla finita e ha portato con sè i figli di 3 e 7 anni, maschio e femmina. Lei è morta sul colpo, loro sono stati trasferiti dai mezzi dell’Ares 118 al Cto di Roma con politrauma e in particolare le condizioni della bambina sono preoccupanti, sembra che rischi di perdere un braccio.

È accaduto tutto in pochi istanti, sembrava un normale pomeriggio, erano tutti in casa quando Tiziana Biondo, che soffriva di depressione, ha deciso di lanciarsi. Ha preso i figli, è uscita sul balcone al terzo piano del palazzo di via Sabotino,
nel pieno centro di Aprilia e si è lanciata. L’allarme è scattato immediatamente, tra i primi a intervenire il pediatra che seguiva i bambini e stava recandosi proprio in quella casa perchè uno dei piccoli aveva la febbre. Una cosa normale, niente di che preoccuparsi. Lo stesso pediatra ha chiesto l’intervento del 118, i bimbi infatti erano ancora vivi.
 
E in quella casa al terzo piano nulla che lasciasse presagire quel gesto, nessuna lite prima che accadesse, di colpo la donna è uscita e si è gettata. Da tempo era seguita dal dipartimento di salute mentale per una forte forma di depressione ma non aveva mai manifestato intenti suicidi secondo quanto riferito dai medici ai carabinieri. Sono stati gli uomini del comando provinciale, diretti dal colonnello Leonardo Rotondi, a svolgere gli accertamenti del caso. I militari della compagnia di Aprilia hanno raccolto le prime informazioni, mentre in casa – a conferma della scelta improvvisa – non è stato trovato alcun
biglietto che «spiegasse» il suicidio.
 
La zona dove si è consumata la tragedia si è riempita di curiosi, la coppia tra l’altro era conosciuta da tutti nel palazzo e in quelli vicini. Gente tranquilla, lui impiegato e lei casalinga con qualche lavoro saltuario ma da quando era subentrata la depressione sempre con meno impegni. Via Sabotino e la vicina via Montello sono state transennate. Il marito e i familiari della donna, invece, sono corsi al capezzale dei bambini, vittime innocenti di un gesto disperato e inspiegabile.