AUTOSTRADA ROMA-LATINA, ECCO IL PROGETTO

04/11/2007 di
di GIORGIO NARDINOCCHI *
 
E’ ricominciato il pellegrinaggio in Comune ad Aprilia per visionare le mappe dell’autostrada Roma-Latina. Adesso si chiama “corridio intermodale”, ma il percorso è quasi lo stesso del secondo tracciato del “corridoio tirrenico meridionale”. Le tavole sono state esposte venerdì scorso in aula consiliare. La Regione le ha inviate a tutti i Comuni interessati l’11 ottobre. Per cui adesso ci sono 60 giorni di tempo per fare le osservazioni. L’indirizzo a cui inviarle, spiegano in Comune, è: Regione Lazio, dipartimento territorio, Direzione Regione Infrastrutture. Area Viabilità sicurezza stradale, via Capitan Bavasto 108, 00154 Roma.


A giudicare dall’interesse che sta suscitando in questi giorni si può facilmente dedurre che le osservazioni saranno tante. Perché, comunque lo si guardi questo progetto, con occhio benevolo o malevolo, l’impatto sul territorio apriliano ce l’ha. Ma vediamo dove passa.
L’autostrada inizia a Tor dei Cenci percorre parallelamente il tracciato della Pontina e fa un’ansa a Pomezia per bypassarla. Passata Pomezia ritorna sulla Pontina. All’altezza di Casalazzara la lascia di nuovo per passare al largo di Aprilia. Taglia quindi la borgata Fossignano e incrocia la Nettunense all’altezza di via dei Giardini. Prima del ponte sulla Nettunense si lascia sulla sinistra la zona industriale di Aprilia e sulla destra il sito dove dovrebbe venire la centrale elettrica della Sorgenia.
Dopo la Nettunense l’autostrada passa parallela a via dei Giardini lasciandosi sulla sinistra il caseificio Brunelli e l’area artigianale. E qui cominceranno a insorgere i primi problemi perché pare che il tracciato si sovrapponga al depuratore in costruzione. Tra la Nettunense e l’area artigianale è prevista la costruzione dell’autogrill e del casello per entrare e uscire ad Aprilia.
Subito dopo l’area artigianale, all’altezza del Tuca Tuca, l’autostrada si riallinea alla Pontina e da qui a Campoverde incontra diverse case sul tracciato. Praticamente sbaraglia tutto quello che si trova ai bordi della Pontina. A Campoverde il tracciato corre tra la Pontina e il vecchio borgo. All’altezza della Fiera di Campoverde è previsto l’innesto con la bretella per Valmontone. Questo è un punto nodale importante perché raccoglie il traffico della bretella che viene da Valmontone, Velletri e Cisterna e quello della Cinque Archi da Nettuno e il litorale romano.
L’autostrada quindi continua passando parallelamente alla Pontina fino a Borgo Piave. E qui si ferma. La differenza con il corridoio tirrenico è proprio qui. Il tracciato precedente, infatti, continuava fino a Formia. Qui sta anche la ragione del cambio di nome. Perché questa nuova autostrada in pratica collega l’autosole con Fiumicino e l’autostrada per Civitavecchia.
Le dimensioni di scala ancora non permettono di capire come si sovrappone il tracciato della Pontina con il corridoio intermodale. E’ chiaro, però, l’impatto sulle costruzioni esistenti in prossimità della Pontina e all’altezza di Campoverde e Fossignano. E’ comunque la terza volta che si prova a far passare questa nuova autostrada che ha un’importanza vitale per la provincia pontina. E si spera che, fatte le dovute correzioni, sia la volta buona perché la Pontina non ce la fa più. (* Il Messaggero, 5-11-2007)

  1. Se si sta dalla parte dei pendolari e dell’ambiente, basta adeguare la Via Pontina per la sicurezza dell’intera tratta Roma-Terracina e ridurre il traffico su gomma con il reale potenziamento del ferro. La giunta Marrarro con l’autostrada e gli espropri di oltre 500 ettari guarda altrove.