Protesta a Roma per difendere l’ospedale di Fondi

13/04/2015 di
manifestazione-ospedale-fondi-roma

protesta-roma-ospedale-fondiAlcune centinaia di cittadini di Fondi e del circondario, insieme con i consiglieri regionali del gruppo di Forza Italia, hanno manifestato ai piedi del palazzo della giunta, a Roma, contro alcune decisioni della Asl di Latina che, a loro dire, depotenzierebbero la sanità pontina e in particolare l’ospedale S.Giovanni di Dio di Fondi. Con i cittadini, che indossano al collo cartelli con scritto “Io ho a cuore l’ospedale della mia città” e portano striscioni, i sindaci di Fondi, Campodimele, Sperlonga, e Monte San Biagio.

manifestazione-ospedale-fondi-roma-2 “Oggi tutti i sindaci del comprensorio – ha spiegato il consigliere di Forza Italia Giuseppe Simeone – volevano consegnare 20 mila firme per manifestare contro la messa in discussione dell’ospedale di Fondi, ma registriamo una scorrettezza istituzionale, uno sgarbo mai visto, perché il presidente Zingaretti, nonostante fosse già stato avvisato dal 2 aprile dell’arrivo a Roma di 500-600 persone più tutti i sindaci, non si fa trovare e non dà spiegazioni. Nella mia vita non ho mai visto una scorrettezza così, un’offesa e una pernacchia in faccia a tutta la città di Fondi. Ma questo gli si ritorcerà contro – ha proseguito – perchè non è possibile che si possa continuare a subire queste angherie da chi teme il confronto. Noi vogliamo parlare con Zingaretti e non con D’Amato (capo della cabina di regia sulla sanità, Ndr). La città di Fondi vuole parlare con il governatore e non con i subalterni. Noi saremo qui con tutti i consiglieri di Forza Italia fin quando Zingaretti non ci riceverà”.

manifestazione-ospedale-fondi-romaSimeone ha spiegato che non è in discussione la sopravvivenza dell’ospedale di Fondi, ma che esso “rimane uno stabile con una porta aperta, una scatola svuotata dei servizi. Il servizio d’eccellenza – ha aggiunto – è l’ostetricia che fa mille parti all’anno. Però, per far spegnere la candela, stanno togliendo i servizi d’urgenza che l’ostetricia deve avere per non mettere a rischio mamma e bambino. Quindi, non essendoci i servizi di chirurgia d’urgenza, è in discussione la permanenza di ostetricia. Noi chiediamo che vengano reintegrati i servizi d’urgenza. Oggi un cittadino di Fondi che ne ha bisogno deve andare a Latina”.

SIMEONE: ATTEGGIAMENTO DI CHIUSURA. “La scorrettezza istituzionale di Zingaretti sta superando ogni limite. Con i colleghi consiglieri di FI, il senatore Fazzone, il sindaco di Fondi De Meo e gli altri primi cittadini, siamo entrati in presidenza ma hanno cercato di impedircelo prevaricando ogni rispetto istituzionale, politico e umano”. Lo scrive in una nota il consigliere regionale FI Giuseppe Simeone. «Questo atteggiamento dimostra, con gli uffici che non sanno neanche che fine abbia fatto Zingaretti – aggiunge – che alla politica e al bene dei cittadini, il presidente della Regione preferisce voltarsi dall’altra parte tentando anche di non farci esercitare il nostro ruolo. Siamo passati dal paradosso a un vero e proprio ostracismo nei confronti delle comunità che legittimamente rappresentiamo». «Soltanto dopo un acceso confronto c’è stata data la possibilità di accedere – ha affermato il capogruppo FI Antonello Aurigemma – Zingaretti deve pensare, e forse ancora non l’ha ben capito, che la Regione Lazio è di proprietà dei cittadini, e non sua. La tanto decantata casa di vetro, a cui non ha mai creduto nessuno, sta diventando un recinto».

FAZZONE: ZINGARETTI IN FUGA. «Inaccettabile l’atteggiamento del presidente Zingaretti – aggiunge Fazzone – che questa mattina di fronte alle centinaia di cittadini del comprensorio centro della provincia di Latina venuti a Roma per chiedere di essere ascoltati si è dato alla fuga. Non accettiamo scuse su questo atteggiamento, perchè è a causa della sua inerzia e incompetenza che i cittadini stanno pagando un prezzo altissimo in termini di servizi e diritti. Se Zingaretti pensa che la sua fuga servirà a cancellare la nostra battaglia si sbaglia di grosso così come tutti quelli che stanno insultando i cittadini del comprensorio dentro accusandoci di fare campagna elettorale. Sull’accaduto presenterò una interrogazione urgente al presidente del Consiglio Renzi – ha concluso il parlamentare – Pretendiamo delle risposte e subito. Le pretendono e meritano i 600 mila abitanti della provincia di Latina».