GORETTI, NUOVA TECNICA PER RECUPERO POST ICTUS

27/10/2007 di
Nuove possibilità di recupero motorio per far fronte alle spasticità provocate da ictus arrivano da una tecnologia messa a punto da ricercatori dell’Università Cattolica di Roma e sperimentata in collaborazione con l’università la Sapienza. L’apparecchio che utilizza vibrazioni muscolari ripetitive riesce a sollecitare aree del cervello del controllo motorio che sono rimaste sane ottenendo risultati prima quasi impossibili.

 
I dati sulla sperimentazione della tecnologia, frutto di 12 anni di studi, è stata presentata oggi nel corso di un convegno all’ospedale S. Maria Goretti di Latina da parte dei professori Guido Filippi, neurofisiologo della Cattolica e  Filippo Camerota, neurofisiatra del Policlinco Umberto I. Le applicazioni del trattamento in gruppi selezionati di pazienti con spasticità da ictus e in bambini affetti da spasticità degli arti inferiori, hanno provocato una riduzione dei disturbi motori e  aumentato la coordinazione muscolare.
 
Questo dato, ha spiegato Filippi, appare particolarmente significativo, dando evidenza di quanto riabilitatori e medici ritengono da tempo: le capacità di recupero del nostro sistema nervoso vanno molto oltre quanto comunemente si crede: l’asserita impossibilità di recuperare in ictus ormai cronici è probabilmente da ridiscutere. «Si tratta di risultati molto confortanti per la riduzione della spasticità – hanno spiegato i ricercatori – che si concretizza in un miglioramento quantitativo della deambulazione».
 
La tecnologia si avvale di un piccolo apparecchio grande quanto un forno a microonde, che emette stimoli vibratori, solamente meccanici, i quali fanno oscillare i muscoli interessati; in questo modo, spiega Filippi, lo studioso da cui è partita la prima intuizione, i recettori muscolari inviano segnali in codice al cervello che permetto una riprogrammazione delle reti nervose deputate al controllo muscolare e articolare, ottimizzandone così tutte le potenzialità. Le possibilità di applicazione per la riabilitazione neurologica, ortopedica, per
la terza età e per lo sport, dicono gli esperti, superata la fase di verifica clinica, possono giungere alla pratica riabilitativa.