Proiettili al Questore, al capo della Mobile e a due ispettori
Messaggi intimidatori ai vertici della polizia di Latina. Il questore Nicolò D’Angelo, il capo della squadra mobile Cristiano Tatarelli e due ispettori del commissariato di Formia hanno ricevuto una busta ciascuno contenente una pallottola ed un messaggio ‘Ti arriva questo”.
Le quattro missive sono state recapitate negli uffici dei dirigenti l’agosto scorso, ma la notizia è trapelata solo in questi giorni a seguito di una serie di accertamenti disposti dagli investigatori. Le buste, della stessa fattura, sono state recapitate in momenti diversi ma solo in una c’era il messaggio intimidatorio: il proiettile di piccolo calibro faceva da corredo all’avvertimento di sangue. L’avvertimento potrebbe essere inserito nel contesto delle indagini avviate da diversi mesi in seguito ai fatti di sangue che si sono verificati lo scorso mese di gennaio ma al momento gli inquirenti non escludono alcuna pista.
L’intimidazione potrebbe essere legata alle recenti operazioni condotte dalla questura contro la criminalità organizzata nel sud pontino e ai sequestri milionari dei patrimoni di esponenti della malavita, ma anche alle indagini degli ultimi mesi sui fatti di sangue avvenuti nel capoluogo pontino dallo scorso gennaio. I primi accertamenti sono stati effettuati dalla polizia scientifica che ha analizzato le buste per rintracciare eventuali impronte digitali.
PD: FORTE LA PRESSIONE DELLA MAFIA – La capogruppo del Pd in commissione Antimafia, Laura Garavini ha espresso solidarietà al Questore di Latina ed agli appartenenti alla Polizia di Stato che sono stati oggetto di minacce con lettere minatorie. «Nel territorio di Latina la pressione delle mafie è ancora – afferma – forte e la loro sfrontatezza è stata aumentata dalla debolezza del Governo. Per questo chi lavora con coerenza e continuità contro la criminalità organizzata ora viene minacciato nel tentativo di fermare un lavoro che ha comunque dato grossi risultati nel contrasto contro i clan che stanno cercando di mettere le mani sulle ricchezze di quel territorio. Sappiamo che la loro azione non si farà intimidire – conclude Garavini -, ma sarebbe opportuno che sul loro importante lavoro non ci fossero sottovalutazioni da parte di nessuno».
SOLIDARIETA’ DELLA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – «La nostra piena solidarietà al questore di Latina, Nicolò D’Angelo, e al capo della squadra mobile, Cristiano Tatarelli, vittime di un atto vile che non può che destare la nostra preoccupazione». È quanto affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, rispettivamente capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, commentando la notizia del recapito di buste contenenti proiettili presso la Questura di Latina. «È evidente -continuano- che non possono più bastare le prese di posizione e le condanne verbali. Le istituzioni, quella regionale in primis, devono intervenire in maniera decisa per contrastare il dilagare delle attività criminali nella provincia latinense ed in tutto il laziale». «Finora -proseguono i consiglieri- la maggioranza regionale ha sepolto nel silenzio tutte le richieste volte a combattere il fenomeno della criminalità organizzata nel nostro territorio, lasciando emergere la volontà di lasciar le cose così come stanno». «Noi ci aspettiamo -concludono Peduzzi e Nobile- che questa tendenza venga invertita. Sia la stessa presidente Polverini a procedere nella costituzione della Regione Lazio come parte civile nel processo »Damasco2« che prenderà il via il 20 ottobre presso il tribunale di Latina».
Chi è il Questore Nicolò Marcello D’Angelo – Dal 15 Settembre 2006, il Questore di Latina è Nicolò Marcello D’Angelo, nato a Trapani nel 1954. Nel 1972 ha frequentato l’Accademia del Disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Il suo primo incarico è stato la Questura di Torino dove è rimasto un solo anno. Trasferito a Roma nel 1977, è stato chiamato a ricoprire delicati importanti incarichi, tra cui la direzione di diversi Commissariati di P.S., l’Antiterrorismo, la Squadra Mobile della Questura di Roma. Qui ha svolto la maggior parte della sua carriera, iniziando con l’incarico di Dirigente della Sezione Antirapine, poi della Sezione Omicidi, di seguito, della Sezione Criminalità Organizzata, per assumere infine, la direzione dell’intera struttura operativa della capitale. Dal 1997, infatti, al 2003 è stato Capo della Squadra Mobile romana. Sono stati questi gli anni in cui la cronaca nazionale ha registrato a Roma numerosi successi contro la criminalità organizzata. Solo a titolo esemplificativo si possono citare le operazioni contro la cosiddetta “banda della Magliana” e l’arresto dei suoi componenti; il recupero di varie opere d’arte di inestimabile valore, tra le quali tele di Paul Cezanne e Vincent Van Gogh. E’ riuscito a risolvere brillantemente il sequestro di Berardinelli e di Antonella Caponeri e, dopo lunghi mesi di estenuante attività investigativa sull’omicidio della studentessa universitaria Marta Russo, a trarre in arresto, i responsabili. Promosso Dirigente Superiore nel 2003, ha ricoperto l’incarico di Questore di Ascoli Piceno per assumere poi, l’attuale incarico di Questore di Latina.
Esprimo piena solidarietà e coraggio al Signor Questore e al Dirigente della Squadra Mobile, per l’ incivile atto intimidatorio.
Questo mio desiderio non scaturisce soltanto per essere stato un ex appartenente alla Polizia di Stato ma soprattutto come cittadino di questa Rebubblica.
Credo che potrebbe significare che finalmente si stia facendo qualcosa nelle direzioni giuste. E da questi spunti: Avanti così!
Avanti con la lotta alla criminalità, senza paura!
li voglio vedere tutti al gabbio, voglio una città pulita, voglio avere la possibilità di poter camminare tranquillo e vedere gente intorno a me che ha sudato per raggiungere determinati risultati e non solo delinquenti che con i loro sporchi traffici godono di una vita lussuosa. Provo rabbia per tutto ciò…continuate imperterriti nella vostra azione io sono con voi!!!