NEL LAZIO 6.000 COMMERCIANTI PAGANO IL PIZZO, LATINA A RISCHIO

22/10/2007 di
Un giro d’affari che nel 2006 ha
fruttato 90 miliardi di euro, una cifra vicina al 7% del Pil
nazionale, 5 manovre finanziarie. È questo il fatturato del
«ramo commerciale» delle mafie che coinvolge le imprese e i
commercianti italiani.

 
I dati sono illustrati all’interno del X
rapporto redatto dalla Confesercenti e presentato questa mattina
nella sede nazionale dal presidente, Marco Venturi e dal
sottosegretario agli interni, Marco Minniti. Numeri notevoli
quelli dati alla stampa se si pensa che commercianti e
imprenditori subiscono 1.300 reati al giorno, circa 50 ogni ora.
L’usura, in particolare, muove circa 30 miliardi di euro ed è
gestita al 36% dalla criminalità organizzata e colpisce 150mila
commercianti. E poi il racket con un giro d’affari di 10
miliardi di euro, furti e rapine 7, truffe 4,6, contrabbando 2,
contraffazione e pirateria 7,4, abusivismo 13, l’agromafia 7,5,
appalti e fornitura 6,5 e giochi e scommesse 2,5, per un totale
di 90,5 miliardi di euro. Nel Lazio il pizzo, ad esempio,
coinvolge circa 6mila commercianti. Più grave la situazione
dell’usura che con un giro d’affari di 2 miliardi di euro
raggiunge 23mila commercianti, il 28,7%.
 
La maggior parte dei
taglieggiati si trova nel litorale sud di Roma e nel basso Lazio
mentre Rieti è la provincia più a rischio subito dopo Latina e
poi Roma. Nella classifica Ise – indice sintomatico di fatti
estorsivi legati al racket – redatta dalla Confesercenti sono
presenti due città laziali: a Latina, nel 2006, ci sono state 49
denunce, 99 incendi dolosi, 57 danneggiamenti e un 1 attentato.
A frosinone invece sono state 29 le denunce, 74 incendi, 35
danneggiamenti e 1 attentato. In aumento anche la criminaltà di
«strada». Nel 2006 sono stati più di 50mila, 360 furti, truffe o
rapine registrate ogni giorno, con un trend in crescita.
Modificare la legge sugli appalti e le misure di incentivazione.
Istituire un’agenzia di sostegno e facilitazione per le imprese,
costituire un albo «pizzo free», rivedere i criteri di
assegnazione dei fondi, le norme sui protesti e nuove misure per
i condannati per usure sono queste le proposte del presidente
Venturi per contrastare un fenomeno in netto aumento. 
  1. Quando si presenta un politico in televisione ed afferma che la mafia non esiste, sietene certi, quel politico