FOTO Al Pacifici di Sezze il camper del Moige contro il bullismo
Giovedì 2 maggio 2019 l’ I.C. Pacifici Sezze-Bassiano ha ospitato Rosa Luana Marra e Diletta Tuseo con l’unità mobile dell’associazione MOIGE, impegnata nella lotta e nella prevenzione di fenomeni di bullismo e cyberbullismo, nel progetto “Giro dell’Italia” promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e proposto nella scuola su iniziativa dell’assistente amministrativa Delizia Lorefice in collaborazione con il referente Giovanni Votolo e il Dirigente Scolastico Fiorella De Rossi.
Hanno preso parte all’evento alcuni genitori, gli alunni di alcune classi della scuola primaria, della scuola secondaria I grado e dell’ISISS, il Sindaco Sergio Di Raimo, l’Assessore all’Istruzione Paola Di Veroli e l’Assessore alla Cultura Pietro Ceccano in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Sezze, il Vicesindaco di Bassiano Giovanna Coluzzi, il Dirigente Scolastico dell’ISISS Pacifici e De Magistris Anna Giorgi, il Presidente dell’Associazione dei Carabinieri luogotenente Lidano Pagani e la Presidente del Centro italiano femminile locale Alessandra Galanti.
La nuova campagna del MOIGE, con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il patrocinio di Anci e della Polizia di Stato, promuove nelle scuole primarie e secondarie di I e II grado del territorio nazionale l’informazione contro i pericoli rappresentati dal cyberbullismo.
Attraverso la metodologia della peer to peer education, con attività educative interattive, materiali didattici e open day viene promossa una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all’utilizzo improprio del web.
Il progetto si avvale del “Centro mobile di prevenzione, sostegno e supporto contro il bullismo e il cyberbullismo”, un ufficio itinerante che raggiunge direttamente le scuole e i comuni, con gli psicologi esperti della Task force antibullismo del MOIGE.
Secondo i dati dell’indagine sul cyberbullismo curati dall’Università La Sapienza di Roma per il MOIGE, su 1.500 ragazzi emerge che: per 8 ragazzi su 10 non è grave insultare, ridicolizzare o rivolgere frasi aggressive sui social, 7 su 10 non considerano grave pubblicare immagini della vittima non autorizzate. Le vittime subiscono innumerevoli disturbi emotivi e di salute fisica, ma possono subentrare conseguenze anche molto gravi tali da indurre all’autolesionismo o addirittura al suicidio.
L’entità del fenomeno evidenzia, quindi, la necessità di informare e sensibilizzare in modo diffuso ed adeguato non solo le nuove generazioni, ma anche gli adulti, come educatori naturali e punti di riferimento dei minori, per renderli più capaci di riconoscere, affrontare e fronteggiare ogni forma di violenza (fisica, verbale, virtuale) e prevenire il riprodursi di modelli comportamentali violenti.
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