BLOG – So’ de Latina. Voi come zittite le vocine nella testa?

17/05/2020 di

Per guardare la televisione devi essere forte. Avere autocontrollo, autostima, fiducia in te stesso e negli altri. Essere intelligente e capace di gestire le emozioni. Per questo io non guardo mai la televisione.

Oggi però, colta da un momento di disperazione, l’ho accesa. Volevo zittire la vocina che ho in testa da 35 anni e per farlo avevo bisogno di ascoltare altre voci. Vi giuro, ero davvero esausta.

Voi come fate a far tacere la vostra vocina interiore? La lasciate parlare da sola finché non si stanca, dialogate con lei cercando di farla ragionare, le cantate la ninna nanna?

In questi giorni di quarantena la mia è diventata ingestibile. Indisciplinata.
Ha dimenticato tutte le regole che le ho insegnato in questi 35 anni.
Per esempio, lei sa benissimo che quando cucino possiamo parlare solo della ricetta che sto facendo, se no mi confondo ed esce una schifezza.
Invece lei ultimamente si è fissata con le parrucchiere e i centri estetici. Manco ci dovesse andare lei. Le vocine interiori non si fanno i capelli e nemmeno i peli.

“Io non capisco come fai a cucinare una frittata con quella ricrescita.”
“…”
“Se poi ci va a finire un capello dentro, è un capello con la ricrescita. Che schifo”.
“…”
“Non farai una bella figura con tuo marito, che troverà un tuo capello metà bianco e metà castano. Secondo me le bionde non hanno questi problemi perché il bianco è simile al biondo. Perché non ti fai bionda?”

La mia vocina interiore sta diventando stupida. Potrebbe far carriera in certi partiti politici.
Oggi poi era insopportabile.

“Valentina, è ora che ti fai la ceretta. Sono davvero preoccupata per te. Il tuo matrimonio è a rischio. Però pensa al lato positivo, a tuo marito piacciono i gattini! Se ti accarezza le gambe e chiude gli occhi può immaginare di avere un gattino! Ah ah ah”
Oltre che stupida è pure sessista. Sì, la vedo bene in politica.

Quindi, pensando alla politica, ho deciso di accendere la tv per farle ascoltare altre voci a lei simili con cui potesse dialogare.
In tv ci sono solo telegiornali e programmi dove si parla continuamente del virus con toni drammatici. Lo scenario è apocalittico, tutti vogliono avere ragione e tutti sanno di non sapere ma fanno finta di sapere. Un bel casino.
Per fortuna c’è la pubblicità.

Negli spot tutti si vogliono bene e hanno la mascherina indossata correttamente.
Negli spot i genitori sorridono ai figli nonostante i cinquecento giorni di reclusione in casa.
Negli spot le persone continuano a fare il pane fatto in casa.
Negli spot c’è la musica classica di sottofondo…una calda voce maschile che dice frasi motivazionali…Ah, le pubblicità di oggi! Ti viene voglia di comprare tutto quello che vedi perché tutto è amore.

Finita la pubblicità ricomincia il solito programma televisivo ansiogeno ed ecco che ti assale di nuovo la paura. Riprendi a essere diffidente verso le persone perché vedi che non rispettano le regole e che ormai non sono più interessate a fare il pane in casa, ma non hanno problemi a organizzare festini fatti in casa. Vedi che i bambini sono nervosi e i genitori peggio di loro e i politici per calmarli dicono “ci scusiamo per il disagio”, copiando lo slogan di Trenitalia (ma come si permettono!)

Allora cambi canale per cercare altra pubblicità, vorresti drogarti di amore.
Ma quelle famiglie perfette, quelle mascherine indossate così bene, ti fanno capire che anche i pubblicitari ti stanno prendendo in giro.

“La vita è quello che accade mentre stai guardando la televisione” ha detto la mia vocina interiore. “Valentì, te lo ricordi lo spot della Motta? Quello della merendina dove c’era l’asteroide che colpiva la mamma? Ecco ora, tra un telegiornale e un salotto televisivo presieduto da Barbara D’Urso, quella pubblicità ci starebbe proprio bene.”

Ho fatto pace con la mia vocina. Mi ha promesso di non distrarmi più mentre cucino.
Io le ho promesso di portarla a teatro appena sarà possibile.