REGIONALI: PD-PDL 7-6, CENTRODESTRA STRAPPA PIEMONTE E LAZIO

30/03/2010 di

Finisce 7 regioni a 6 per il Pd ma la vittoria è tutta del centrodestra e, soprattutto, della Lega. Berlusconi e Bossi strappano quattro delle 11 regioni governate fino ad oggi dal centrosinistra, portando a casa oltre a Campania e Calabria anche Lazio e Piemonte, rimaste in bilico fino all’ultimo, nonostante l’ astensionismo record (ha votato il 64,2% degli aventi diritto).


E sono proprio le vittorie di Roberto Cota e Renata Polverini, quest’ultima ottenuta anche senza la lista del Pdl a Roma e Provincia, le più significative politicamente visto che la riconferma di Formigoni in Lombardia e la vittoria di Zaia in Veneto non erano mai state in discussione. Cota ha battuto il governatore uscente Mercedes Bresso di poco più di 10mila voti mentre l’ex leader dell’Ugl stacca Emma Bonino di oltre 70mila voti. «Abbiamo fatto un miracolo» ha detto la Polverini festeggiando in piazza del Popolo la vittoria. Sul voto in Piemonte ha pesato invece, e non poco, il 4% ottenuto dal candidato della lista di Beppe Grillo: un voto di protesta sottratto al centrosinistra, come ha ammesso la stessa Bresso, che è costato di fatto la vittoria. «Sono sceso in campo e questa è la mia vittoria» ha confidato Berlusconi ai suoi, soddisfatto per quella che ritiene un investitura forte ad andare avanti nei prossimi tre anni, per aver conquistato la maggioranza della Stato-Regioni e per nulla preoccupato del successo della Lega. Perche Bossi, ha sottolineato, è un «alleato fedele», con il quale «si vince». E il Senatur, in effetti, ha stravinto: oltre al cappotto in Veneto (in alcune province il partito di Bossi doppia il Pdl) con Zaia che raggiunge il 60% dei consensi, e alla vittoria di Cota, per nulla scontata, la Lega cresce in tutto il nord e comincia a sfondare con numeri importanti anche in quelle che erano le roccaforti rosse: prima tra tutte l’Emilia Romagna. «La sinistra è sparita e la gente ci ha votato – è la spiegazione di Bossi – perchè la Lega vuole cambiare il paese. Ora facciamo le riforme». Il centrosinistra si conferma invece nelle regioni rosse – Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche – conserva la Liguria e la Basilicata e soprattutto stravince in Puglia dove il presidente uscente Niki Vendola conquista un successo importante anche per i rapporti interni al centrosinistra. «Il partito avanza, siamo andati meglio che alle Europee» ha commentato il segretario del Pd Bersani, ammettendo però nelle riunioni ristrette che bisognerà riflettere per «capire perchè il nostro messaggio non è arrivato del tutto».