VENTOTENE RICORDA BENIAMINO VERDE

20/07/2009 di

Rappresentanti istituzionali, uomini di cultura e isolani uniti nel ricordo di Beniamino Verde, il sindaco di Ventotene scomparso dieci anni fa in un tragico incidente stradale assieme al suo vice Gaetano Montano. E’ stato questo il filo conduttore della manifestazione che per due giorni – il 15 e il 16 luglio – ha animato le vie e le piazze della splendida isola di Ventotene, coinvolgendo sia la cittadinanza sia i numerosi turisti in villeggiatura.

Al raduno in piazza Castello e alla deposizione della corona in memoria di Beniamino e Gaetano ha fatto seguito un consiglio comunale straordinario. L’assise è stata l’occasione per ricordare le battaglie condotte da Beniamino nei sedici anni di amministrazione, dal 1983 al 1999. Il ricovero per gli anziani, il villaggio delle case popolari, la riserva naturale marina, il museo archeologico: queste sono soltanto alcune delle opere che Beniamino ha lasciato in eredità agli abitanti dell’isola. Ma gli interventi più apprezzati dell’amministrazione Verde sono stati quelli pensati per i giovani, anche per frenare lo spopolamento di Ventotene. La biblioteca, la scuola, l’archivio storico sono infatti ancora oggi punti di riferimento importantissimi per gli isolani. Tra i presenti, oltre naturalmente al sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso, anche il capo di Gabinetto del ministero dell’Interno Giuseppe Procaccini (all’epoca Prefetto di Latina), il prefetto di Latina Bruno Frattasi e diversi rappresentanti istituzionali. La kermesse è stata arricchita dall’inaugurazione della mostra fotografica “A dieci anni dalla scomparsa” allestita presso la scuola Altiero Spinelli e dalla presentazione del libro “La patella e lo scoglio – Ventotene, Beniamino Verde e altri incontri” opera firmata dal giornalista di Repubblica Carlo Picozza e dall’archeologo Giovanni Maria De Rossi, entrambi cari amici di Beniamino. “Beniamino non si sarebbe mai staccato da questa isola – ha ricordato il giornalista Carlo Picozza nel suo intervento – diceva sempre di sentirsi attaccato a Ventotene così come la patella allo scoglio. Ogni volta che gli impegni istituzionali lo chiamavano ‘al continente’ (era questo il suo modo di chiamare la penisola italiana, ndr) non vedeva l’ora di tornare a casa”. L’intera kermesse è stata accompagnata dalla banda musicale di Ventotene diretta dal maestro Pio Federici, altra creatura pensata e voluta da Beniamino per i giovani dell’isola.