CLIMA: ITALIA; EMERGENZA PER COSTE, SICCITÀ E GHIACCI

07/04/2007 di
Coste sott’acqua, desertificazione che
avanza da sud, ghiacci che si sciolgono e si ritirano. L’
emergenza clima cala sull’Italia. Ecco gli scenari che emergono
da alcuni studi effettuati da esperti di diversi enti di ricerca
nazionali.

 
– MARE E COSTE: il Mare Nostrum è in media più caldo di 2
gradi rispetto al 1880 mentre al 2090 è destinato a salire di
18-30 centimetri (con picchi di 70 nell’Alto Adriatico)
spazzando via 4.500 km2 di aree costiere e pianure. La mappa del
rischio inondazione indica che il 62,6% di coste sono nell’
Italia meridionale (soprattutto Golfo di Manfredonia e zone del
Golfo di Taranto), il 25,4% nel nord Italia (soprattutto Alto
Adriatico), il 6,6% in Sardegna (soprattutto zone della parte
occidentale e meridionale) e il 5,4% nell’Italia Centrale
(soprattutto medio Adriatico e alcune zone del medio Tirreno).
Le cose potrebbero anche peggiorare se si considera il movimento
geologico del territorio italiano, che sprofonda al Nord e si
solleva al Sud. Ciò significa che l’ innalzamento del livello
del mare al nord si amplifica e nell’Alto Adriatico il livello
delle acque potrebbe raggiungere i 70 centimetri, con effetti
disastrosi per città come Venezia. A possibile rischio
inondazione non solo l’area Veneziana e tutta la costa dell’Alto
Adriatico, compresa tra Monfalcone e Rimini, ma anche altre aree
costiere. Quelle alla foce dei fiumi (Magra, Arno, Ombrone,
Tevere, Volturno, Sele), quelle a carattere lagunare (Orbetello,
laghi costieri di Lesina e Varano, stagno di Cagliari), coste
particolarmente basse o già soggette ad erosione (costa
prospiciente Piombino, tratti della costa Pontina e del
Tavoliere delle Puglie.
 
– DESERTIFICAZIONE: In Sicilia, al 2007, la superficie di
territorio semi-arido regionale è progressivamente aumentata
dal 1921 a 2000 arrivando a superare il 20% mentre i territori
classificati umidi sono diminuiti fino al 30%. In 60 anni,
inoltre, sulla regione si è avuta una diminuzione media di
precipitazioni di 30 millimetri l’anno.
A livello nazionale, secondo uno studio Enea, Cnr, Apat, il
3,7% del territorio è molto vulnerabile alla desertificazione
mentre il 32,15% è vulnerabile. Il rimanente territorio è
soggetto a incrementare la vulnerabilità. Oltre alla Sicilia,
‘brucianò il sud della Sardegna e l’entroterra del Gargano.
 
– GHIACCI: la più ampia distesa valliva delle Alpi italiane, il
Ghiacciaio dei Forni, in alta Valtellina, ha subito una perdita
del 40% della sua lunghezza nel giro di un secolo: 3,5
chilometri attuali contro i 6 dell’inizio del 20/o secolo. E l’
autunno 2006 ha fatto registrare la crisi glaciologica più
grave su tutto l’arco delle vette nazionali.