La scoperta: il Colosseo fu anche residence e centro commerciale

23/07/2011 di

Non solo arena dei gladiatori. Nel Medioevo il Colosseo era una sorta di residence abitato da famiglie, trasformato poi in centro commerciale, con tanto di magazzini, botteghe e laboratori per il vino. A testimoniare un passato, per molti, insospettabile del monumento più famoso al mondo sono oggi gli scavi realizzati dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma congiuntamente con l’Università di Roma 3, cui hanno lavorato per sei settimane giovanissimi archeologi freschi di laurea.

La scoperta è arrivata nel decimo cuneo del primo ordine dell’area meridionale del Colosseo, un vero concentrato di bussiness e attività, dove gli scavi hanno riportato alla luce un focolare, muri e una porzione di piano calpestabile risalente al XII secolo, quasi sicuramente appartenenti a un’abitazione.

«Abbiamo visto un’area più scura e i segni di incenerimento sulla parete – raccontano ancora emozionati i due giovani Giuliano e Alexander – Poi è venuto fuori il tipico allineamento delle pietre che si fa per il fuoco». Tutt’intorno, gli scavi che sono scesi fino a un metro di profondità, hanno restituito decine di resti dei pasti consumati secoli fa, tra telline, conchigliette, frammenti di ceramiche e poi terracotte, vasetti, antiche lucerne e monete. «C’erano anche fregi», aggiunge Antonello, che ha trovato un mezzo cuore in terracotta «simile a quelli che si dividono i fidanzati». Ma non solo. Perchè nell’angolo di quello che doveva essere un ambiente murato e protetto, oggi spicca anche un calcatorium, ovvero una doppia vasca che nel XIII secolo era utilizzata per pestare e produrre il vino.

«Dobbiamo ancora indagare, ma probabilmente questo cuneo era come un corridoio sul quale si affacciavano dimore e taberne, con botteghe, stalle e magazzini – spiega il professor Riccardo Santangeli Valenzani della cattedra di Archeologia urbana – Non è escluso che anche altri cunei abbiano avuto lo stesso destino». Che il Colosseo fosse luogo tanto attivo e affollato nel Medioevo, in verità, lo raccontavano già le carte dell’Archivio della Chiesa di Santa Maria Nova, nel X secolo proprietaria del monumento i cui locali affittava a terzi. Ma ora i ritrovamenti, dice Valenzani, «chiariscono per la prima volta la natura degli insediamenti». Due grandi fosse laterali poi «offrono una cronologia più precisa della fasi di spoliazione dell’anfiteatro che sappiamo iniziata nel VI secolo e di cui ora vediamo i segni nel XII». Piccole come una moneta di un euro, dalla terra del cuneo 3 sono invece spuntate due medagliette devozionali relative a un anno giubilare, una con San Pietro e Paolo e l’altra con l’apertura della scala santa. Piccole, ma preziosissime, perchè testimoniano l’inizio della tradizione del Colosseo come stazione della via Crucis, venuta meno con l’unità d’Italia. L’area sarà ora coperta con tessuto-non tessuto e insieme ai reperti, assicura la direttrice del Colosseo Rossella Rea, «entrerà a far parte del percorso espositivo del monumento». Già in piedi, l’accordo per proseguire gli scavi il prossimo anno. E chissà quali altri segreti torneranno alla luce.