Unità d’Italia, Roma diventa tricolore

17/03/2011 di

L’Altare della Patria che si illumina con il Tricolore. Le bandiere esposte nei vicoli di Trastevere. Katherine e i suoi due bimbi, dagli States, con addosso una bandiera italiana come mantello. E poi, il piccolo Alessandro, 5 anni, che stringe la mano al sindaco Alemanno e dice. «Viva l’Italia». La Notte Tricolore, a Roma, è iniziata così: con mille volti, mille appuntamenti. E con un unico obiettivo: vivere l’Italia, unita. Fnann, Senai, Amri, il paese di oggi lo hanno raccontato in pieno: al Tempio di Adriano loro, bimbi nati o cresciuti in Italia e figli di immigrati, hanno letto brani tratti dai Promessi Sposi. Ed hanno chiesto, in perfetto italiano, più Italia. La festa per il 150/o anniversario dell’Unità, oggi, ha rappresentato anche questo: una richiesta, ferma, di mettere in atto una riforma della cittadinanza in grado di rispecchiare l’Italia, paese di immigrazione e non solo di emigrazione. «Tricolore bagnato, Tricolore fortunato», aveva detto in mattinata Alemanno. E la pioggia non ha lasciato tregua neanche in occasione del concerto, sotto il porticato di piazza del Campidoglio, della banda della Polizia Municipale. Eseguito «Suona la tromba» di Verdi e di Mameli. In prima fila, anche il piccolo Alessandro, Tricolore al collo e mano stretta al sindaco. «Inizierò a leggergli anche la Costituzione – dice la mamma – deve iniziare il prima possibile ad amare l’Italia unita». Per tutta la notte nei più diversi angoli della città si alterneranno concerti, incontri, mostre. A piazza dè Cinquecento sarà issata la Bandiera Monumentale, mentre resteranno aperti tutta la notte musei, palazzi delle istituzioni, spazi di cultura e biblioteche. Apertura straordinaria anche per il complesso monumentale del Vittoriano, dove sarà possibile visitare la mostra «Alle radici dell’identità nazionale. Italia nazione culturale». Mentre piazza del Quirinale ospiterà una diretta tv con la trasmissione di Raiuno «150». Sarà domani che si entrerà nel cuore delle celebrazioni per il 150/o anniversario. Ma, intanto, Roma oggi ha provato a riscoprire il senso di patria. Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha cantato l’Inno di Mameli in Consiglio regionale ricordando chi è impegnato nelle missioni di pace e chi, in nome dell’Italia, è morto. Qualcuno oggi ha anche ricordato le polemiche della Lega:«Non guardiamo l’albero che cade» ha detto il sindaco di Roma. «Siamo nel cuore della nostra identità nazionale -ha detto in serata Alemanno, all’arrivo in piazza del Quirinale- dobbiamo sentirci tutti italiani e qustsa notte tricolore, anche se un pò bagnata, deve servire a ricordarci che senza una profonda unità popolare e nazionale non si riescono ad affrontare le sfide del futuro».