Gioco, StarCasinò taglia lo spot delle polemiche

23/06/2016 di
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Il gioco è un’attività ricreativa che deve sottostare a leggi e regole ben precise in modo da evitare che il messaggio che arrivi agli utenti sia martellante, fuorviante oppure che venga mediato in modo non appropriato.

In una società civile e democratica per fare in modo che tutti seguano delle regole occorrono delle leggi chiare e semplici che devono essere rispettate da tutti. In Europa gli spot delle attività legate al gioco vanno regolarmente in onda rispettando le regole imposte dai vari Paesi, la comunicazione è considerata una cosa a se stante e non è strettamente correlata allo sviluppo delle patologie legate al gioco. Avendo le leggi e rispettandole, di fatto, non dovrebbero esserci problemi, soprattutto se chi cerca di aggirare le regole viene punito con multe molto salate.

In Italia la pubblicità legata all’industria del gioco è una materia particolarmente complicata e a dimostrarcelo è una ricerca dell’università degli studi di Firenze condotta da Benedetta Liberatore, della Direzione Contenuti Audiovisivi dell’Agcom (autorità garante della comunicazione) che mette in relazione la differenza tra l’Italia e paesi vicini come Inghilterra, Francia e Spagna. In Italia è vietata la pubblicità di giochi con vincita in denaro dalle 7 alle 22 di ogni giorno con esclusione dei media specializzati individuati con decreto interministeriale, delle lotterie nazionali ad estrazione differita e delle sponsorizzazioni nei settori della cultura, della ricerca, dello sport, nonché nei settori della sanità e dell’assistenza. La legge però riguarda solo la televisione generalista (tasti del telecomando da 1 a 9), ne restano fuori di fatto le televisioni locali, radio, internet e anche i media specializzati. Senza una regolamentazione chiara tutto viene contestato e bloccato, si pensa di fare del bene ma in realtà gli utenti devono sempre essere informati, è solo con la conoscenza che si può scegliere responsabilmente.

Se per esempio venissero eliminati tutti gli spot che pubblicizzano il gioco legale e regolamentato dal Monopolio di Stato, non si potrebbe più capire come funziona questo mondo, qual è il perimetro della legalità e della correttezza. È nella confusione che le attività illegali ed il mercato nero trovano terreno fertile, ed è così in tutto, anche nel gioco.

Una pubblicità di cui si è sentito molto parlare è quella di un noto casinò online che recita: ”StarCasinò, ora lo so!”. Lo spot in questione era nato come una provocazione un po’ al limite tra ironia e seduzione in cui una bellissima ragazza frustava un uomo per convincerlo a giocare, alla fine dopo un tira e molla tra l’azienda e i parlamentari, Starcasinò ha modificato lo spot “tagliando” le parti che hanno fatto scalpore.

Il gioco è un’attività ricreativa che piace e affascina ma deve rimanere un gioco, non deve essere demonizzato ma è necessario fare in modo che non se ne abusi. Questo vuol dire che ben vengano gli spot da parte delle aziende oneste, ma ben vengano anche delle leggi e delle regole chiare in modo che tutto sia regolamentato e trasparente.