Stadio della Roma, nove arresti per il progetto modificato

13/06/2018 di

L’inchiesta sullo stadio della Roma, che ha portato all’arresto di nove persone, riguarda il progetto modificato e approdato poi in conferenza dei servizi con l’abbattimento delle cubature rispetto al progetto originario.

Lanzalone tra il gennaio e il febbraio del 2017 fu consulente per il Campidoglio e si occupò di una mediazione con la società di Parnasi che acquistò i terreni dell’ippodromo di Tor di Valle, che dovrebbe ospitare lo stadio, dalla società Sais. La mediazione portò appunto ad un taglio delle cubature: furono soppresse le due torri ma anche le infrastrutture a servizio come il prolungamento della Metro B e il ponte sul Tevere. Per la Regione si occupò del progetto Michele Civita, allora assessore all’urbanistica.

I NOMI. Tra le persone arrestate ci sono l’imprenditore Luca Parnasi, in carcere insieme a cinque suoi collaboratori (Luca Caporilli, Simone Contasta, Naboor Zaffiri, Gianluca Talone, Gianluca Mangosi). Ai domicilari il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi (Fi), l’ex assessore regionale Pier Michele Civita (Pd) e il presidente dell’Acea Luca Lanzalone che ha seguito, in veste di consulente per M5S, il dossier sulla struttura.

L’accusa è associazione per delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione. Sono 27 gli indagati, tra cui il capogruppo M5S in Campidoglio Paolo Ferrara che nei primi mesi del 2017 aveva partecipato alla trattativa con il gruppo Parnasi per la modifica della prima stesura del progetto e il capogruppo di Forza Italia in Campidoglio Davide Bordoni.

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