Quote latte, rischio di nuove multe

31/03/2015 di

Nell’ultimo anno di attuazione del regime delle quote latte «c’è il rischio concreto dell’arrivo di nuove multe, stimate attorno ai 40 milioni di euro per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione Europea, dopo quattro anni in cui nessuna sanzione è stata dovuta dagli allevatori italiani». Lo ha sottolineato Coldiretti, oggi alla mobilitazione degli allevatori dell’organizzazione per la fine del regime quote latte, a Roma in Piazza del Foro di Traiano.

«Il superamento delle quote assegnate nella campagna 2014/2015 è dimostrato – afferma la Coldiretti – dal trend di aumento del 3% rispetto allo scorso anno registrato dall’Agea tra aprile 2014 e gennaio 2015. Quello che si preannuncia – precisa l’organizzazione agricola – è quindi il primo sforamento dopo l’introduzione della legge 33 del 2009». Ma a preoccupare gli allevatori del comparto è il futuro. «Con la fine del regime delle quote latte è prevedibile un aumento della produzione lattiera comunitaria che quest’anno è stimata pari al 6%, con il rischio di una vera invasione straniera in Italia dove si importa già quasi il 40% dei prodotti lattiero caseari consumati» denuncia Coldiretti, dal «Dossier sull’attuazione delle quote latte in Italia» presentato in occasione della mobilitazione odierna.

«Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa – denuncia la Coldiretti – perchè non è obbligatorio riportarlo in etichetta. Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litri di latte equivalente tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate polveri di caseina per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. Complessivamente in Italia – conclude la Coldiretti – sono arrivati 8,6 miliardi di chili in equivalente latte (fra latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt e altro) che vengono utilizzati in latticini e formaggi all’insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori».