Chiarato: “No al trasferimento del Vittorio Veneto”

06/06/2012 di
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L’ipotesi del trasferimento dell’istituto Vittorio Veneto provoca proteste da parte del capogruppo Città Nuove Gianni Chiarato: “La Provincia di Latina, vuole trasferire l’Istituto Tecnico Commerciale Vittorio Veneto dalla sede di viale Mazzini a Viale le Corbusier dove attualmente è collocato l’istituto Sani-Salvemini. La motivazione di tale trasferimento è giustificata da lavori di ristrutturazione dello stabile, ma con ragionevole dubbio che possa risultare la collocazione definitiva.

Parliamo di un istituto storico nato nel1936, dopo solo quattro anni dalla nascita della citta’ e, con essa, cresciuto. La struttura di Viale Mazzini accoglie alunni pendolari (circa il 30%) che,per raggiungere Viale Le Corbusier dovrebbero usufruire di altri mezzi pubblici con conseguente dispendio di tempo ed energia e, per le loro famiglie, di denaro. Presso l’Istituto vengono effettuati anche corsi per studenti lavoratori ,con lezioni che si protraggono fino alle ore 22.00. Credo sia opportuno valutare i costi di trasferimento a partire dall’allestimento dei laboratori necessari a garantire la vasta offerta formativa che attualmente l’Istituto offre. Credo che il disagio di quanto riportato possa solo essere giustificato da un’attenta verifica dello stabile che possa denunciarne l’adeguatezza al fine della salvaguardia della salute e della incolumità di coloro che ospita. Ma, se cosi’ non fosse, rimarremmo a vedere cancellare un altro pezzo di storia , di identità di memoria della nostra città. Sicuramente , l’Amministrazione Provinciale, avrà modo di fare un’attenta analisi di quanto esposto”.

  1. Insomma praticamente si vuole la scuola sicura a prova di terremoto e non si vuole sopportare il disagio dei lavori di ristrutturazione.
    Si chieda il sig.Chiarato perchè la Provincia è andata a costruire il Sani sulla Pontina come gran parte degli altri Istituti in periferia tutti lontano dai mezzi pubblici.

  2. Non credo che l’edificio sia a rischio.
    Penso che i poltronari della provincia vogliono appropriarsi della scuola per inserire ancora poltrone e potranno usufruire dell’annessa palestra per poter,quando credono di lavorare, sgranchirsi delle immane fatiche