Condannato per violenza sulla figlia, ma la vittima aveva ritrattato

27/01/2012 di
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È stato condannato a quattro anni un agricoltore di Sabaudia accusato di aver molestato la figlia di diciassette anni. Era stata proprio la presunta vittima, però, a spiegare con una lettera di essersi inventata tutto per una ripicca nei confronti del padre, che aveva deciso di non farla più uscire, per impedirle di frequentare un ragazzo poco raccomandabile.

Per il 39enne il pubblico ministero aveva chiesto sette anni, nonostante la lettera prodotta dal suo avvocato Angelo Palmieri, in cui la ragazzina ritrattava le accuse. La difesa aveva anche chiesto di procedere con il rito abbreviato, condizionato alla testimonianza della giovane, ma il giudice aveva rigettato l’istanza. L’imputato era stato scarcerato dal tribunale del Riesame, nel corso della detenzione aveva ricevuto la lettera in cui la figlia chiedeva perdono.

 

  1. La realtà è che con una denuncia di tal genere l’imputato si vede le possibilità di difesa ridotte al lumicino ed è praticamente inerme davanti ai magistrati. Ciò sia in caso di colpevolezza che di innocenza, purtroppo.