Allarme di Coldiretti: “A Latina ortofrutta in ginocchio”

30/07/2011 di
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«Ortofrutta in ginocchio in provincia di Latina. A comunicarlo la Coldiretti che interviene a proposito della gravissima crisi del settore che sta mettendo in ginocchio uno dei comparti più importanti dell’intera economia pontina». Così in una nota Coldiretti Latina.
«A seguito anche della psicosi da batterio killer – dice il direttore della sede Coldiretti di Latina Saverio Viola – le forniture delle produzioni sono praticamente bloccate. Nella filiera, come sta avvenendo anche per il settore del latte, a rimetterci è solo l’imprenditore e, anche per questo dobbiamo reagire con vigore».

«Coldiretti Latina sta organizzando una grande mobilitazione per la prossima settimana – continua la nota – che non riguarderà solo il capoluogo ma anche la Capitale scelta come simbolo per evidenziare questo grande disagio». «Spiegheremo ai consumatori che della somma che loro pagano acquistando il prodotto, ai produttori restano le briciole – prosegue – Qualche esempio? Per le angurie siamo sui 3 centesimi a chilo che diventano 50 per i pomodori ciliegini e scendono a 40 per i cetrioli. Per i pomodori San Marzano a grappolo – denuncia ancora il direttore della Coldiretti di Latina – ai nostri produttori arrivano appena 30 centesimi».

«L’anno scorso, nello stesso periodo, i prezzi, per gli stessi prodotti, riservati
agli agricoltori, erano superiori del 75%. Così non si può più andare avanti. In
provincia di Latina sono oltre 8.000 i produttori messi in ginocchio e con loro oltre
15.000 addetti rischiano il posto di lavoro con problematiche anche di natura sociale.
Le motivazioni della crisi – sostiene la Coldiretti – sono diverse, dall’andamento
meteorologico che ha provocato la maturazione contemporanea di produzioni diverse
all’emergenza dell’Escherichia Coli batterio killer che ha causato il contenimento dei
consumi ma, sotto accusa, ci sono anche l’inadeguatezza delle normative comunitarie
per la prevenzione e la gestione delle crisi di mercato e la distribuzione
commerciale. Nel documento elaborato dalla Coldiretti si chiede alle Istituzioni di
intervenire presso la grande distribuzione per sottoscrivere l’accordo
interprofessionale, già firmato dal resto della filiera, regolamentare l’uso del
sottocosto dei prodotti ortofrutticoli, regolamentare l’uso della scontistica, ridurre
i tempi di pagamento sui prodotti deperibili, fissare l’obbligo di una corretta
informazione al consumatore sulla stagionalità. Coldiretti di Latina nei mesi scorsi
ha distribuito alla Caritas delle provincia di Frosinone e Latina tonnellate di
prodotto altrimenti destinate al macero».
«Se la situazione non cambia i produttori saranno costretti a lasciare in campo i
propri prodotti discapito dei consumatori – sottolinea Viola – in modo da risparmiare
almeno le spese di raccolta, visto che, comunque, non c’è niente da guadagnare. Siamo
a prezzi dimezzati rispetto a dieci anni fa, con costi di produzione cresciuti a
dismisura. Ma il consumatore non beneficia del crollo verticale dei prezzi perché al
dettaglio i costi restano alti. A causa delle distorsioni, delle inefficienze e delle
eccessive intermediazioni nel passaggio della frutta dall’azienda agricola al carrello
della spesa i prezzi possono aumentare anche di 5 o 6 volte».

  1. Vendete direttamente al consumatore, come qualche anno fa…………