Battisti, da Latina all’esilio dorato

09/06/2011 di
battisti-cesare

Da terrorista di estrema sinistra ad autore di noir di successo. Cesare Battisti, una vita da fuggiasco in mezzo mondo dopo attentati, condanne, carcere e fughe, è nato nel 1954 a Sermoneta, non lontano da Latina. Nel 1968 si iscrive al Liceo classico, ma già nel 1971 abbandona la scuola e viene arrestato per la prima volta nel 1972, per una rapina compiuta a Frascati. Tra il 1974 e il 1976 viene arrestato ripetutamente per furto e sequestro di persona, subendo anche qualche condanna. Nel 1976 si trasferisce al nord e partecipa alla fondazione dei Pac, Proletari armati per il comunismo, formazione nata nell’area dell’autonomia del quartiere Barona, alla periferia di Milano. Nel 1977 viene arrestato di nuovo, sempre per rapina, e rinchiuso nel carcere di Udine dove conosce Arrigo Cavallina, ideologo dei Pac. In questi anni partecipa alle azioni del gruppo eversivo, viene arrestato a Milano il 26 giugno 1979 e condannato a 13 anni e 5 mesi per l’omicidio del gioielliere Pierluigi Torreggiani, ucciso nel febbraio 1979. Nel 1981 riesce ad evadere dal carcere di Frosinone, dove stava scontando la pena, grazie a un assalto di terroristi. Nel 1985 è condannato all’ergastolo nel processo contro i Pac, sentenza confermata dalla Cassazione nel 1991. La condanna è per vari reati, tra i quali quattro omicidi: oltre a quello di Torreggiani e del macellaio Lino Sabbadin (militante del Msi), avvenuti entrambi il 16 febbraio 1979, a Milano e Mestre, del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, e dell’agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978. Ma nel frattempo Battisti non c’è più. Prima a Parigi, poi in Messico, a Puerto Escondido, con la compagna Laurence, dalla quale si è poi separato, e che che gli ha dato due figlie. In Messico fonda il giornale «Via Libre», che ‘trasferira« a Parigi nel 1990. Appena giunto Oltralpe Battisti viene arrestato ma, cinque mesi dopo, la Francia nega l’ estradizione e lui torna in libertà. Nel 1997 – affermato autore di noir per Gallimard – è uno degli »esuli« dei movimenti politici dell’estrema sinistra italiana rifugiati in Francia, riuniti nell’associazione ‘XXI secolò, che chiedono all’allora presidente Oscar Luigi Scalfaro una soluzione politica »di indulto o di amnistia« dei reati loro addebitati. Battisti fugge in Brasile nel 2004, poco prima del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato francese che l’avrebbe estradato in Italia da Parigi. Il 18 marzo 2007 Battisti, che afferma di essere innocente, viene arrestato a Rio de Janeiro. Viene subito portato in carcere e la sua vicenda giudiziaria passa alle mani del Brasile, in particolare del Supremo Tribunal Federal che oggi ha messo la parola fine alla vicenda decretando l’immediata scarcerazione dell’ex terrorista passato dalla pistola alla penna.

  1. poi dici che il mondo va storto!!! questo ha fatto una carneficina e sti brasiliani lo losciano libero invece di rimandarlo in italia a scontare la pena!!!! ma dove andremo a finire???