Il ponte sul fiume Sisto chiuso definitivamente: va demolito e ricostruito

20/07/2017 di

Il ponte sul Sisto è stato chiuso definitivamente, va demolito e ricostruito. Dal 20 luglio è stato interdetto, con ordinanza della Provincia di Latina, anche il transito di imbarcazioni nel canale sottostante e l’attracco dei natanti per questioni di sicurezza. Oltre 20 mila residenti del Comune di Terracina sono irreparabilmente isolati.

Tagliati i collegamenti tra i Comuni di Terracina e San Felice Circeo, e in tutta l’area circostante, con ripercussioni gravissime per gli spostamenti dei residenti e per il transito dei mezzi di emergenza dell’Ares 118.

Il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, attacca: «Zingaretti non si è neanche degnato di rispondere all’appello che il senatore e coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia, Claudio Fazzone, gli aveva rivolto richiamandolo al buon senso, alla collaborazione, alla sussidiarietà ed alla solidarietà tra Enti e chiedendogli di verificare la possibilità di agire con strumenti di somma urgenza per contribuire allo stanziamento delle somme necessarie ad affrontare tutte le spese per le verifiche, le progettazioni, e la realizzazione dei lavori necessari a riaprire in tempi rapidi il traffico sul ponte Sisto e la sua messa in sicurezza. Stessa noncuranza dal Ministro Delrio a cui il senatore Fazzone aveva chiesto di intervenire, anche tramite l’Anas, per contribuire allo stanziamento delle somme indispensabili a risolvere in modo definitivo questa emergenza. Era il 25 maggio 2017. Da allora il nulla. Non una parola come se la provincia di Latina e i suoi cittadini fossero altro rispetto a questa Regione. Neanche il coraggio di dire, come si constata nei fatti, che del destino dei nostri cittadini non gli interessa niente. Zingaretti con questo atteggiamento è il responsabile dei danni, irreparabili, che la mancanza di straordinari e tempestivi interventi per evitare la chiusura del Ponte sul Sisto sta causando nel pieno della stagione estiva, che porta migliaia di turisti a riversarsi sulle nostre coste, su tutta l’economia del territorio che dal turismo, stagionale e giornaliero, e dal suo indotto, trae una delle sue principali fonti di sostentamento. È corresponsabile di una emergenza che sta mettendo in ginocchio attività commerciali, alberghiere, strutture balneari e bloccando di fatto l’attività di imprenditori e diportisti. Dal presidente Zingaretti ci aspettavamo responsabilità ed invece, come accade per tutte le altre emergenze ormai strutturali come quella idrica, quella nella sanità e nel settore rifiuti, ci troviamo di fronte ad una Regione acefala, auto referenziata, concentrata solo su tagli del nastro ed auto incensamenti. Per il Ponte sul Sisto sta facendo quello che ha fatto per le comunità colpite dal terremoto. È rimasto a guardare riservandosi però il posto in prima fila alla consegna delle prime 30 casette realizzate non certo grazie al suo impegno. Si è dimostrato totalmente incapace di muovere anche un solo dito nell’interesse dei cittadini che rappresenta. Zingaretti poteva scegliere tra il disonore e la guerra. Ha scelto il disonore ed avrà la guerra perché ogni giorno gli ricorderemo come la sua inerzia abbia costretto a disagi costanti e crescenti le comunità che abbiamo, almeno noi, l’onore di rappresentare. Perchè oggi più che mai l’unica chiusura a cui i cittadini della provincia di Latinameritano di assistere è quella della legislatura firmata da Zingaretti».